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Disoccupato non trova lavoro: "É troppo grasso per i nostri gusti"

L'odissea di Michele Garavello, polesano, 37 anni, che pesa quasi due quintali ed è per questo che non trova sistemazione: «Dicono che come operaio sarei troppo lento e come impiegato farei fare brutta figura all'ufficio»

Disoccupato non trova lavoro: 
"É troppo grasso per i nostri gusti"

É dimagrito di trenta chili, pesa 180 anzichè 210, nessuno però lo fa lavorare, convinto proprio che non abbia il fisico per reggere. Michele Garavello, 37 anni, rodigino nato a Occhiobello, residente a Pose, lancia un appello pubblico, per essere aiutato: «Ho una situazione economica molto seria, il prossimo passo sarà rivolgermi a sportivi, cantanti e industriali, perchè qualcuno mi dia una mano ad andare avanti».

La vita di Michele è stata normale solo fino a 4 anni e mezzo: «Allora presi fuoco ai pantaloni, un bruttissima scottatura, in una gamba. Ustioni di terzo grado, la pelle non ricresceva e un dottore alle prime armi mi curò con la tintura di iodio e cortisone puro, fu lì che cominciai a ingrassare a dismisura».

Neanche in amore il giovane veneto è stato fortunato: «Nel gennaio di un anno fa mi sono messo con Mirka, che aveva perso il marito sei mesi prima, morte bianca, caduto da un camion. Le scrissi una lettera e qualche settimana dopo ci mettemmo insieme. I parenti le hanno impedito di accedere all'eredità, così anche lei adesso ha problemi di liquidità: ha una pensione di 630 euro, ne paga 407,5 di affitto, non restano neppure i soldi per fare la spesa, tant'è che qualcosa me la regala mia madre, che ha la pensione da agente di polizia penitenziaria».

Michele ha problemi anche a vestirsi: «Vado in giro con i buchi, porto la 76, ero arrivato anche alla 80, i prezzi per le taglie extralarge sono elevati, da un minimo di 120 euro. Mi sono rimaste appena due paia di jeans e di tute estive, altrettante invernali. Cerchiamo ai mercati magliette vecchie, scartate dai negozi». E servono soldi entro pochi giorni: «Altrimenti il 1° luglio mi staccano la luce, morirebbero i pesci dell'acquario».

Il problema è la mancanza di fiducia che la gente ha nei confronti dell'obeso: «Ho fatto lavori saltuari, ora sono disoccupato. Quando mi vedono, pensano che per fare l'operaio sia troppo lento, negli uffici non mi vogliono perché non ho bella presenza.

Spesso la gente mi prende in giro: chi è tanto grasso sembra un oggetto, senza diritto di mangiare né di lavorare».

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