Politica

Il divorzio sarà breve (e converrà a tutti)

Scenderà da tre a un anno (due in caso di figli) la durata della separazione, anticamera della fine del matrimonio

Il divorzio sarà breve  (e converrà a tutti)

Il cosiddetto divorzio breve adesso è più vicino. Ieri la commissione Giustizia della Camera ha dato via libera alla proposta di legge con la quale si vorrebbe ridurre da tre a un solo anno la durata della separazione fra i coniugi, che è l’anticamera per ottenere lo scioglimento del matrimonio da parte del giudice.

In caso di presenza di figli minori, secondo la nuova norma gli anni di attesa dovrebbero essere due. «Abbiamo respinto tutti gli emendamenti - spiega il relatore, Maurizio Paniz (Pdl) -. Manca solo il voto sul mandato al relatore che non abbiamo dato perché il provvedimento non è stato ancora calendarizzato per l’Aula. Ma il testo è comunque pronto». Dopo il vaglio delle altre commissioni competenti, la proposta passerà all’Aula di Montecitorio, che dovrà esprimere la propria preferenza.

L’esito positivo dell’esame viene già applaudito, e definito un gesto di civiltà. La riduzione dei tempi per ottenere il divorzio dovrebbe, nelle intenzioni dei relatori, risolvere sia il problema dell’attesa spropositata per ottenere la fine del vincolo matrimoniale, sia quello delle spese abnormi sostenute dai coniugi per pagare avvocati e altre spese legali. Nel caso in cui la proposta diventasse legge, non sarebbe infatti più necessario aspettare tre anni per presentarsi davanti al giudice e ottenere la sentenza di divorzio, ma si potrebbe risolvere il vincolo più velocemente. E non è tutto, perché la proposta di legge prevede anche che la comunione dei beni - che attualmente è il regime ordinario che si applica dopo aver pronunciato il sì - cessi automaticamente non appena il giudice autorizzi i coniugi a vivere separati.

«Si tratta di un segnale di civiltà giuridica e di apertura verso una legislazione di stampo decisamente liberale», è il commento a caldo di Anna Paola Concia, che siede in commissione Giustizia nelle file del Pd. «Ridurre a un anno i tempi per la separazione prima di ottenere il divorzio, nel caso in cui non ci siano figli, e a due quando sono presenti figli minori, rende tutte le cittadine e i cittadini italiani più liberi di decidere, in maniera consapevole, del proprio futuro. Il matrimonio non è certo un gesto superficiale, così come non lo è una separazione, ma nel momento in cui una coppia non se la sente più di condividere un percorso di vita è indispensabile che questo possa avvenire in tempi brevi». Eppure non mancano le critiche a una riforma che qualcuno giudica ancora troppo limitata. «Questo testo non cambia la sostanza del problema», spiegano Diego Sabatinelli e Alessandro Gerardi, rispettivamente segretario e tesoriere della Lega Italiana per il divorzio breve. «È dimostrato che l’obbligo della separazione legale non serve a nulla, se non a pesare sulle tasche del cittadino. In più aggrava le frizioni fra i coniugi e, in presenza di figli minori, allunga il periodo di ambiguità, contese e malintesi». Ne è convinto anche Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione matrimonialisti italiani: «Nel 98 per cento dei casi chi si separa arriva al divorzio - assicura -, quindi avrebbe più senso eliminare completamente questa anticamera, come succede nella maggior parte dei Paesi europei. Le cifre che abbiamo verificato dimostrano che la quasi totalità delle coppie che decidono di porre fine alla propria unione non cambia idea nel corso del tempo.

E arriva fino alla sentenza definitiva. Inoltre esiste anche un altro rischio molto concreto: quello che gli italiani scelgano di divorziare all’estero. Negli ultimi sei anni lo hanno già fatto almeno 8mila coppie. E la tendenza è senza dubbio in aumento».

Commenti