Rapporti

Documentari e mostre alla Film Commission

Matteo Cusumano

Film Commission Torino Piemonte, da oltre 15 anni punto di riferimento culturale della città, ospita nella sua sede mostre e proiezioni di documentari, inseriti nel programma di Biennale Democrazia. Si comincia giovedì 30 marzo alle 12 con l'inaugurazione della mostra Esodi e conflitti, il diritto alla speranza - organizzazione a cura di Associazione martin-Martini Arte Internazionale e curatela artistica di Patrizia Bottallo - che mette a confronto due linguaggi differenti, l'arte di Alessandro Bulgini e Gian Maria Tosatti, espressa nel progetto Jungle di Calais, e i foto-reportage di Fabio Bucciarelli e Diego Ibarra Sanchez, reporter di guerra del gruppo MeMo.

BD 2017 e Film Commission propongono poi un ciclo di film documentari dedicato alle emergenze del presente: dal traffico di esseri umani, lungo le rotte migratorie, alle baraccopoli sorte ai margini delle città, fino alla guerra strisciante tra «bianchi» e «non bianchi» che segna la geografia urbana delle nostre metropoli.

Giovedì 30 marzo, alle 16, la proiezione di Fukushima nuclear story, documentario di Matteo Gagliardi che racconta l'esperienza di Pio d'Emilia, il primo giornalista straniero a raccontare il disastro di Fukushima. Poi, nei giorni di BD2017: Vita nova, opera di Vincent Meessen, artista visuale che dà nuova vita ai fantasmi del presente postcoloniale; I ricordi del fiume, dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio, che racconta la storia del Platz, una delle baraccopoli più grandi d'Europa; Où est la guerre di Carmit Harash, un viaggio nella geografia urbana di Parigi; Voyage en barbarie, film documentario di Cécile Allegra e Delphine Deloget sulla tratta degli schiavi nel Sinai; Sponde. nel sicuro sole del nord, di Irene Dionisio, racconta invece due comunità vicine, tra riti collettivi e momenti storici; un centro di accoglienza è il teatro delle storie di Su campi avversi, di Andrea Fenoglio e Matteo Tortone.

Infine Asmarina, di Alan Maglio e Medhin Paolos: album fotografici, interviste e materiale di repertorio collegano le tracce del passato coloniale italiano nel Corno d'Africa con le storie della diaspora eritrea ed etiope in Italia.

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