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Donald Trump

A quasi settant'anni d'età, Donald Trump rischia di diventare uno dei più dinamici presidenti della storia degli Stati Uniti

Donald Trump

A quasi settant'anni d'età, Donald Trump rischia di diventare uno dei più dinamici presidenti della storia degli Stati Uniti: ha una salute di ferro e una volontà di autoaffermazione fuori dal comune, figlia di una storia personale che ricalca quasi alla perfezione il classico mito del self made man americano. Dopodiché, si dirà, perché «rischia»? Perché Donald Trump, nonostante i numeri roboanti che sempre più lo sostengono nei sondaggi in campo repubblicano, difficilmente sarà mai eletto e difficilmente sarebbe un buon presidente. La sua vittoria finale è improbabile perché le stesse idee che galvanizzano la destra repubblicana (soprattutto blindare i confini d'America e cacciare immigrati illegali e musulmani) lo porterebbero quasi certamente alla sconfitta contro la vecchia volpe Hillary Clinton, abile nel corteggiare quel voto centrista e femminile che «ciuffo rosso» snobba. E se mai «the Donald» entrasse alla Casa Bianca nel gennaio del Diciassette, sarebbe il presidente più populista e impreparato degli ultimi 150 anni di storia americana. Qualcuno obietterà che cose simili venivano dette già di un certo Ronald Reagan, poi diventato uno dei presidenti più popolari e di successo in assoluto: ma troppi dimenticano che Reagan non era affatto solo un ex attore, come i suoi detrattori fastidiosamente ripetevano, ma che prima di arrivare a Washington aveva avuto la sua importante esperienza politica (otto anni di governatorato della California). Trump, al contrario, ha fatto sempre e «solo» l'imprenditore, flirtando oltretutto a lungo con i democratici prima di scoprirsi ultraconservatore. Il suo incontenibile egocentrismo rischia in ogni caso di trascinare il Grand Old Party alla terza sconfitta consecutiva nelle presidenziali proprio nel momento in cui Obama ha portato al punto più basso le chances dei democratici: Donald ha già detto che se il partito (cioè i suoi militanti) non lo candiderà, lui è pronto a correre da indipendente.

Sistema infallibile per restituire l'America, 24 anni dopo la stessa «idea geniale» di Ross Perot, alla famiglia Clinton.

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