Letteratura

Ecco il lato "femminista" del romanticismo

Da Therese Heyne sino a Caroline Michaelis: una pattuglia di dame colte cambiò la Storia

Ecco il lato "femminista" del romanticismo

Erano famose le ragazze dell'università (Universitätsmammsellen) di Gottinga che era allora l'ateneo all'avanguardia anche perché il Regno di Hannover (dove era la città universitaria) era legato con il sovrano dell'Inghilterra, lo stato più aperto al progresso civile e intellettuale. Erano «figlie d'arte», nate in anni di rivolgimenti storico-politici, che si trovarono coinvolte nel più grande avvenimento del secolo: la Rivoluzione Francese, che in Germania coincide con l'Età Romantica, come ha mostrato Francesco Rossi nella sua nuova, magnifica monografia dal sottotitolo «Letteratura tedesca tra Rivoluzione e restaurazione» (Carocci). Tra le damine accademiche si distingue subito Therese, figlia di Christian Gottlob Heyne, grande filologo classico. Therese sposa Georg Forster, scienziato, circumnavigatore del mondo con Cook, nonché autore di saggi in tedesco e in inglese. La coppia si trasferisce a Magonza ed entusiasta della Rivoluzione aderisce, nel 1792, all'unico esperimento giacobino tedesco con la fondazione di una scintillante quanto effimera Repubblica. Anzi Forster si reca a Parigi come deputato all'Assemblea francese, dove muore dopo pochi mesi. Intanto il matrimonio era finito. La spigliata Therese conviveva con l'amante Ludwig Ferdinand Huber, che sposa appena vedova. Le memorie di questa movimentata stagione coniugale-sentimentale sono descritte in La famiglia Seldorf, un romanzo pieno di amori e combattimenti tra rivoluzionari e reazionari.

Secondo la solita tradizione patriarcale il racconto esce a nome di L. F. Huber, ma presto è Therese che firma il racconto, che è uno dei primi confronti letterari con gli avvenimenti rivoluzionari. Successivamente Therese diventa collaboratrice della rivista romantica e insieme femminista Flora: il titolo è un segnale della sensibilità romantica verso la natura. È inoltre un'instancabile autrice di lettere: se ne contano 4500 con i principali intellettuali del tempo. L'epistolario costituisce una tra le testimonianze più intense del connubio tra sentimenti rivoluzionari, ispirazioni romantiche e un convinto impegno per l'emancipazione.

Ma la Mammsel accademica più centrale nel movimento romantico è Caroline Michaelis (1763-1809), anche lei figlia di un professore: suo padre era un famoso orientalista e libero pensatore, che trasmise questo piglio libertario a Caroline che viene ricordata come «virtuosa della libertà» in un periodo in cui la vertu era un valore rivoluzionario. Sposata con il medico Johann Böhmer, rimasta presto vedova, si reca anche lei a Magonza per partecipare all'esperimento rivoluzionario. Quando la città viene occupata (liberata?) dai prussiani, Caroline, incinta di un ufficiale francese caduto in battaglia, fugge ma viene arrestata e solo tramite l'intervento di amici e parenti viene scarcerata. Viene aiutata da uno dei fondatori del romanticismo, August Wilhelm Schlegel, che sposa nel 1796. Lei e August si trasferiscono a Jena, e nella loro casa, a Leutragasse 5, nasce il primo circolo romantico. A Jena, che aveva allora circa 5mila abitanti, l'università era l'istituzione più importante. Alla Leutragasse da August e Caroline si davano appuntamento Friedrich, il fratello di August, Tieck, l'altro grande romanziere romantico, e soprattutto era spesso in visita Novalis, il protagonista della poesia filosofica e spirituale del romanticismo, morto a 29 anni.

Altri ospiti erano Fichte, allora il più ammirato filosofo dei giovani romantici, ma anche il vecchio Goethe, venerato maestro, anche se si andò a profilare una rottura dolorosa. Quando Fichte fu allontanato per aver sostenuto l'autonomia della morale dalla religione, al circolo di Caroline apparve Hegel che, vedendo Napoleone entrare vittorioso a Jena, esclamò di aver incontrato lo Zeitgeist -lo spirito del tempo- a cavallo. Ma il più profondo filosofo del romanticismo fu Schelling, che successe alla cattedra di Hegel e che s'innamorò di Carolina, la quale da «virtuosa della libertà» divorziò da August per sposare Schelling e seguirlo a Würburg. E così si chiudeva il circolo di Jena. August e il fratello Friedrich si trasferirono a Berlino che divenne il centro propulsivo del romanticismo. Di Berlino era un'altra donna romantica, Brendel, figlia dell'illuminista ebreo Moses Mendelssohn. Fin da piccola fu a contatto dei grandi intellettuali dell'epoca, come Lessing. Sposò un commerciante e banchiere, Simon Veit, da cui divorziò per sposare Friedrich Schlegel, suscitando un vero scandalo: lei era ebrea e madre di quattro figli. Brendel e Friedrich furono anche loro tra i protagonisti del circolo romantico di Jena. Dal 1802 al 1804 vissero nella Parigi napoleonica, dove Brendel si convertì al protestantesimo e divenne Dorothea. Intanto Friedrich aveva scritto un romanzo sulla loro storia d'amore, Lucinde, un inno poetico al libero amore, che fu materia anche del romanzo di lei: Florentin, un romanzo italiano, in cui l'Italia era ancora un soave paesaggio romantico. Il loro legame era una provocazione, ma anche un gesto ardito d'avanguardia culturale ed etica, difeso come nuova forma d'amore persino da Friedrich Schleiermacher, il grande filosofo dell'apertura romantica alla religione.

Intanto nel 1808 avviene la conversione di Friedrich e Dorothea al cattolicesimo, come altri intellettuali romantici: si compiva così il lungo e straordinario viaggio romantico dalla Rivoluzione alla Restaurazione.

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