Economia e finanza

Frb a rischio crack: 11 banche Usa depositano 30 miliardi per salvarla

Traballa anche la First Republic Bank, 11 fra i più celebri istituti di credito statunitensi intervengono per salvarla dal crack

Immagine da Wikipedia
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First Republic Bank a rischio crack. Dopo il crollo della Silicon Valley Bank è la Casa Bianca in persona a correre ai ripari, chiedendo un vero e proprio intervento di salvataggio alle grandi banche americane.

A rispondere alla chiamata un gruppo formato da undici istituti di credito Usa, fra i più importanti, che depositeranno una quota per un totale di 30 miliardi di dollari nel tentativo di risollevare le sorti della Frb (First Republic Bank). La notizia era nell'aria e in queste ultime ore è stato diramato un comunicato congiunto del Tesoro, della Federal Reserve, della Federal Deposit Insurance Corporation e dell'Office of the Comptroller of the Currency.

Chi parteciperà al salvataggio di Frb

Fra i nomi delle banche che parteciperanno al fondo di salvataggio Bank of America, Citigroup, JPMorgan Chase e Wells Fargo, note per essere fra le quattro più importanti degli Stati Uniti. Ciascuno di questi istituti bancari contribuiranno depositando 5 miliardi di dollari.

Non mancherà il supporto delle banche d'investimento Goldman Sachs e Morgan Stanley, che contribuiranno con 2,5 miliardi di dollari ciascuna. Ci sarà poi anche il contributo di Bny Mellon, Pnc Bank, State Street, Truist e Us Bank, che metteranno a disposizione 1 miliardo di dollari ciascuna. L'obiettivo è arrivare a 25 e i 30 milardi di dollari.

Si tratta di una corsa contro il tempo, spia del momento di crisi attraversato dal sistema bancario statunitense.

First Republic Bank è la 14esima banca statunitense per attività. Fondata nel 1985, contava 212 miliardi di dollari alla fine dello scorso anno. Con sede a San Francisco, la Frb è conosciuta per il private banking e la gestione patrimoniale. Avendo una ingente percentuale di depositi non assicurati, è finita nel mirino dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank, Signature e Silvergate.

Le reazioni

Nel commentare l'operazione di salvataggio, Tesoro, Federal Reserve, Federal Deposit Insurance Corporation e Office of the Comptroller of the Currency scrivono nel loro comunicato che "questa azione da parte delle maggiori banche americane riflette la loro fiducia nella First Republic e nelle banche di tutte le dimensioni e dimostra il loro impegno generale ad aiutare le banche a servire i loro clienti e le loro comunità".

"Il sostegno collettivo ricevuto rafforza la nostra posizione di liquidità, riflette la qualità della nostra attività e rappresenta un voto di fiducia nella First Republic e nel sistema bancario statunitense nel suo complesso", hanno invece dichiarato Jim Herbert, fondatore e presidente di Frb, e Mike Roffler, amministratore delegato, come riportato dalle agenzie di stampa.

"La banca si concentrerà ora sulla riduzione dei prestiti e sulla valutazione della composizione e delle dimensioni del proprio bilancio", hanno concluso.

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