Economia

Adesso la Corte dei Conti porta le agenzie di rating in tribunale: non valutò il patrimonio artistico

La magistratura contabile contesta i continui declassamenti del rating: "Anche il patrimonio artistico è ricchezza". E chiede danni per 234 miliardi di euro

Adesso la Corte dei Conti porta le agenzie di rating in tribunale: non valutò il patrimonio artistico

Adesso la Corte dei Conti vuole farla pagare cara a Standard & Poor's. Nel mirino della magistratura contabile la raffica di outlook negativi e tagli del rating che portarono il giudizio sull’Italia a un passo dal livello "spazzatura". Era il 2011 e le agenzie di rating sembravano fare a gara per mettere in difficoltà quei Paesi periferici dell’Eurozona che, già alle prese con la tenuta dei debiti sovrani, venivano pesantemente declassati. L'Italia però, secondo la Corte dei Conti, vanta dalla sua una storia culturale e artistica che S&P non può far finta che non esista. Dalla Divina Commedia alla "dolce vita", per finire alla Cappella Sistina di Michelangelo: l’immenso patrimonio storico, artistico e letterario dà al Berlpaese un valore che non può essere ridotto a una serie senza senso di lettere, più e meno.

Dopo che Standard & Poor’s ha deciso di declassare l’Italia a "BBB", la Corte dei Conti ha risposto con una richiesta di danni colossale: 234 miliardi di euro. Secondo l'edizione online dal Financial Times, la magistratura contabile non si fermerà a Standard & Poor's ma porterà in giudizio anche Moody’s e Fitch. Alla base della mossa della Corte dei Conti c'è la convinzione che, nella valutazione degli analisti delle tre principali agenzie di rating, non è stata valutata la ricchezza immateriale dell’Italia che è composta, tra l'altro, da quadri e sculture, beni architettonici e museli, opere letteratarie e pietre miliardi della filmografia internazionale. Tanto che il Financial Times arriva a citare anche il capolavoro di Federico Fellini, La dolce vita.

Della causa S&P non se ne cura più di tanto. La definisce "non seria e senza merito". Le stesse parole vengono usate dal portavoce di Moody’s che dell'azione legale, che sarà presentata in procura il prossimo 19 febbraio, dice essere "priva di merito". Più aperta Fitch che assicura: "Capiamo le preoccupazioni del tribunale, ma crediamo di avere operato sempre in maniera corretta e nel pieno rispetto della legge".

Secondo indiscrezioni vicine al palazzo di giustizia, citate dal Financial Times, i legali delle tre agenzie di rating contesteranno la legittimità della causa.

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