Economia

Da Alitalia a Conad-Auchan Oltre 16mila addetti a rischio

Fs vuole ancora 8 settimane per salvare la compagnia Entro ottobre al Mise anche Embraco e Mercatone Uno

Da Alitalia a Conad-Auchan Oltre 16mila addetti a rischio

Otto settimane. Il dossier Alitalia va ai supplementari come chiesto da Fs per cercare di definire un'offerta e un piano di rilancio. Ma per il governo le prossime due settimane saranno caldissime. Da Embraco, a Mercatone Uno fino al caso Conad-Auchan, il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, dopo aver incassato il primo fallimento sul dossier Whirlpool, si prepara, entro ottobre, ad affrontare tre dossier che nel complesso riguardano oltre 14.200 lavoratori potenzialmente in esubero. Oltre 16mila considerando i prevedibili tagli in Alitalia, dove Fs, Delta e Atlantia studiano ancora le offerte vincolanti, mentre Lufthansa non scopre le carte su un coinvolgimento che vada oltre la partnership commerciale. La dilazione potrebbe però rendere necessario un altro prestito ponte, pena il rischio di gettare Alitalia nel baratro della liquidazione.

Al Mise si inizia comunque mercoledì 23 con il tavolo Embraco. Una vertenza che (come quella di Whirpool) sembrava risolta con la vendita alla Ventures Production. In realtà, a distanza di mesi dal passaggio di proprietà, i sindacati hanno denunciato ritardi negli investimenti, con il progetto per la reindustrializzazione della fabbrica torinese di Riva di Chieri, che produce compressori per frigoriferi, che sembra sfumato. Se entro mercoledì prossimo le cose non cambieranno, il governo e i sindacati dovranno studiare un piano B in grado di salvaguardare i 409 lavoratori a rischio.

Dall'industria, alla grande distribuzione, il passo sembra lungo, ma i problemi sono gli stessi. C'è alta tensione, infatti, per la rottura fra Conad e le organizzazioni sindacali dei lavoratori di Auchan Retail Italia, che avevano avviato le trattative per accordarsi sulle modalità di integrazione dei 18mila lavoratori che dovrebbero essere assunti dalla Bdc Italia, il veicolo controllato da Conad al 51% e dal finanziere Raffaele Mincione al 49%, in seguito all'acquisizione (benedetta a maggio al Mise) dei punti vedita Sma-Auchan.

Filcams Cigil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno chiesto al ministero di tutelare i posti di lavoro di quasi 12mila persone che dovrebbero essere inglobate nei negozi più piccoli (con meno di 50 dipendenti. Le parti si incontreranno al Mise il 30 ottobre e per quella data sono stati indetti una manifestazione e uno sciopero nazionale. Infine, Mercatone Uno. I 55 negozi restano chiusi e ci sono oltre 1.800 lavoratori coinvolti e 20mila clienti beffati. L'unica speranza è che il secondo round di amministrazione straordinaria ottenga qualcosa dalla vendita degli asset (il bando scade il 31 ottobre).

Nel frattempo, i fornitori della prima amministrazione straordinaria e di Shernon (la newco che rilevò nell'estate 2018 Mercatone Uno, a sua fallita in nove mesi) non sono riusciti ancora a ottenere un euro - dei 230 milioni di debiti accumulati - dal fondo Serenella del governo, creato per le imprese vittime di mancati pagamenti con dolo.

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