Economia

Alitalia, missione profitto per mr. Ball

Si insedia oggi il nuovo ad australiano. Obiettivo: passare in due anni da 300 milioni di rosso a 100 di utili

Alitalia, missione profitto per mr. Ball

Oggi l'australiano Cramer Ball, 48 anni, s'insedia come ad di Alitalia. Arriva da un'altra partecipata di Etihad, l'indiana Jet Airways, una compagnia vicina al fallimento che in un anno e mezzo è riuscito a riportare in utile dopo 8 anni di perdite. È il primo ad straniero nella storia di Alitalia, e forse non appartenere a logiche nazionali, stratificate nel tempo, è un vantaggio. Ha un lungo curriculum legato direttamente a Etihad, e conoscere il pensiero del socio forte è un altro vantaggio. Di fronte a sé, tuttavia, egli ha un impegno colossale: quello di riportare la compagnia in attivo nell'arco di due soli esercizi.Nel 2015 Alitalia ha registrato una perdita di gestione prossima ai 300 milioni, mentre la perdita netta scende di 94 milioni grazie alla vendita a Etihad del 75% del programma Mille Miglia. A questo dato non ufficiale ma non smentito va confrontato l'obiettivo del piano industriale, più volte confermato: nel 2017 è previsto un utile di 108 milioni. Come farà la compagnia a ribaltare i risultati di bilancio da meno 300 a più 108 in 24 mesi? Nel piano «che non si tocca» sta l'integrazione di Alitalia nel network di Etihad, che vale 100 milioni di passeggeri, con una riduzione del corto raggio e nuove rotte lunghe da Fiumicino (7 in tre anni) e Malpensa (25 nuovi voli settimanali nel 2018). A breve, nel 2016, verranno avviate due nuove destinazioni da Roma, Santiago del Cile e Mexico City (5 e 3 volte la settimana) che illustrano anche una visione geografica: come Abu Dhabi è l'aeroporto di snodo dall'Europa verso Oriente, così Roma può diventare il nuovo hub dall'Est del mondo verso le Americhe. Ball si trova con progetti già impostati, a lui starà farli prendere vita: ma basteranno? L'obiettivo è concentrarsi su rotte redditizie e abbandonare quelle in perdita; e questo comporterà scelte anche dolorose se è vero, come riferiscono fonti informate, che a Linate, dove il peso di Alitalia è superiore al 60%, la compagnia perde. Nel 2016 è in arrivo un nuovo aereo di lungo raggio e saranno completati i riallestimenti della flotta; nel 2017 arriveranno altri due velivoli al servizio dell'intercontinentale, il settore dove si guadagna di più. È la stessa Etihad a finanziare, attraverso prestiti obbligazionari, i suoi partner, ai quali poi fornisce gli aerei. Intanto verrà aperta anche la linea per Pechino, oggi in fase di trattativa, e saranno ridiscussi gli accordi transatlantici con Delta, Air France e Klm. Anche i processi informatici sono in fase di revisione, per ottimizzare voli e prezzi. In questo campo Ball a Jet Airways ha ottenuto risultati importanti, con un incremento dall'11 al 17% delle vendite dirette via web (risparmiando la commissione d'agenzia), mentre è riuscito ad aumentare l'utilizzo degli aerei di due ore al giorno, aumentando la capacità senza aggiungere macchine. A Mumbay egli ha agito anche sul rafforzamento del marchio e sulla qualità del servizio: un esercizio che in Alitalia è richiesto a gran voce, perchè il made in Italy può essere una chiave di successo.Forte di queste esperienze, a Roma Ball potrà lavorare proficuamente.

Semprechè il piano industriale generi cassa e non sia una gabbia troppo stretta: raggiungere un utile di 100 milioni partendo da un precipizio di 300 è un'opera gigantesca.

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