Economia

Alitalia, sprint per l'accordo Ma la Cgil sbatte la porta

L'ad di Etihad Hogan vuole chiudere entro luglio: "Oggi meno personale, domani si assumerà". E la Camusso conferma il no

Alitalia, sprint per l'accordo Ma la Cgil sbatte la porta

James Hogan ieri a Roma ha fatto le prove generali di quello che sarà l'annuncio dell'accordo con Alitalia. La giornata è stata quasi un momento di vigilia, con il pretesto dell'avvio del collegamento di Etihad Roma-Abu Dhabi, in code sharing con Alitalia. Hogan ha tenuto una conferenza stampa durante la quale non si è negato alle domande sulla trattativa; ha poi incontrato il presidente e l'ad di Alitalia, Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio, ha fatto visita al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, si è visto persino con Francesco Caio, ad delle Poste, azionista di Alitalia, ancora da convincere su alcuni passaggi finanziari dell'operazione. Una giornata piena, chiusa da un party a Villa Miani, per la coreografia del quale sono state chieste in prestito quattro hostess di Alitalia da affiancare a quelle di Etihad. Alla festa era invitato tutto il cda italiano e la prima linea di manager; va osservato, invece, che nessun rappresentante di Alitalia è stato invitato ad assistere alla conferenza stampa.
Hogan, pur senza sbilanciarsi troppo, ha detto molte cose sui colloqui «ancora in corso», di cui «l'accordo è vicino»; ma ha anche aggiunto che se ce ne sarà bisogno verrà accordato del tempo in più. Ha ribadito che l'acquisizione riguarderà il 49% della newco, dove sarà in minoranza anche nel cda. «La nostra posizione è molto chiara - ha detto - sulle dimensioni della nuova compagnia. Tutti stanno negoziando in buona fede. Io non partecipo alla trattativa, che è nelle mani del management». Ha precisato che «i negoziati con i sindacati sono in mano ad Alitalia, ma noi abbiamo idee chiare su quale dovrà essere la dimensione: ora dobbiamo ridurre il numero dei dipendenti ma in futuro ci saranno nuove opportunità di lavoro. Non posso essere responsabile per il passato».
Ancora: «Siamo investitori e vogliamo avere successo per un lungo periodo, la compagnia deve essere rivitalizzata con nuovi prodotti e servizi, rafforzeremo Linate e Malpensa». Quanto alle altre alleanze «Air France-Klm è un partner di Alitalia e noi speriamo che la collaborazione continui» (si notino le sfumature di quel «speriamo»).
Poi, sulle autorizzazioni europee «pensiamo di essere in regola», ha detto Hogan. Non è dello stesso parere Vito Riggio, presidente dell'Enac, il quale su questo stesso punto, in altra sede, ha detto senza trattenersi: «Non credo che l'esame a Bruxelles andrà liscio», ricordando «la forte opposione di Lufthansa e British». Il fronte sindacale è ancora surriscaldato e i negoziati a singhiozzo. La Cgil ha sciolto la riserva e ha detto «no» all'accordo sugli esuberi (che sarà valido anche senza la sua adesione). Al contrario si è detta favorevole all'accordo sui risparmi in busta paga e sul contratto.

Su quest'ultimo invece è critica la Uil; quest'ultima rappresenta soprattutto piloti e personale di volo, mentre la Cgil è la sigla principale dei dipendenti di terra.

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