Economia

Anche Prisa interessata a entrare nel polo tv targato SuperMediaset

Pier Silvio Berlusconi: "Anche se Vivendi tenta il recesso, ci saranno altri azionisti"

Anche Prisa interessata a entrare nel polo tv targato SuperMediaset

Mediaset accelera sul progetto MediaforEurope, la holding olandese in cui entro fine anno saranno fusi per incorporazione il Biscione e la controllata Mediaset España, e apre le porte a potenziali nuovi partner europei. Il gruppo guarda a ProsiebenSat1 (partecipata al 9,6%) con cui, ha spiegato l'ad Pier Silvio Berlusconi, «ci sono già dei tavoli di lavoro in atto che speriamo di portare a un livello più alto».

Mediaset dialoga poi con la francese Tf1 e ha una lista di attesa di medie realtà europee interessate a far parte del polo internazionale dedicato alla tv in chiaro. Contestualmente, fonti vicine alla società, parlano di una manifestazione di interesse dei portoghesi di Media Capital (gruppo Prisa) e di colloqui con una tv francese, Nrj. Possibili novità poi nelle radio, con la replica del modello «United Music» (flussi di musica via app che sarà lanciata a settembre) oltrefrontiera, mentre sul fronte della pubblicità «non ci sono brutte sensazioni». Queste alcune delle novità emerse nella notte dei palinsesti Mediaset a Santa Margherita Ligure.

«Speriamo che MediaForEurope diventi la casa per gli emittenti europei, solo più grandi si può affrontare un futuro in cui gli Ott (da Netflix ad Amazon; ndr) avranno sempre più spazio. Siamo first mover e abbiamo già individuato cento milioni di risparmi solo tra Italia e Spagna. Anche per questo pensiamo che altri si uniranno», commenta Pier Silvio Berlusconi. Quanto alla linea di comando della nuova Mfe lo stesso Berlusconi sarà sia ad sia presidente, mentre Fedele Confalonieri gestirà assemblee e cda nella nuova veste di senior non executive director, come previsto dalla corporate governance olandese.

A rovinare i piani potrebbe, tuttavia, essere Vivendi a cui fa capo il 28,8% di Mediaset (ma solo il 9,98% dei diritti di voto mentre la quota restante è vincolata a una fiduciaria per delibera Agcom). Finora con i francesi non c'è stato alcun contatto, ma Vivendi potrebbe minacciare di far saltare MediaforEurope «come strumento di trattativa» nella causa miliardaria intentata dal Biscione contro il gruppo fondato da Vincent Bolloré dopo il mancato acquisto di Premium dell'estate 2017 e su cui il Tribunale di Milano dovrebbe fissare una nuova udienza.

Il nodo per la realizzazione del cantiere Mfe è il diritto di recesso ma l'ad di Mediaset è deciso: se Vivendi «dovesse farlo, siamo certi che ci saranno altri investitori interessati. Mediaset potrebbe poi comprare ciò che rimane. Se alla fine si superano i 180 milioni (tetto massimo alle richieste di recesso, ndr) allora dovremo trovare un'altra strada, ma siamo fiduciosi su ciò che avverrà». «Non avrebbe senso per Vivendi esercitare il diritto di recesso, gli converrebbe vendere adesso. Se non lo fanno è già una dichiarazione di intenti. Poi con Vivendi e Bolloré abbiamo imparato che non si sa mai», ha proseguito.

Le assemblee di Mediaset e di Mediaset España dovranno pronunciarsi sulla fusione il 4 settembre. Impossibili invece partnership con Tim (al di fuori di quelle commerciali). «Il treno è passato», sostiene Berlusconi che conferma però il ritorno di un tema caro al gruppo: il consolidamento delle torri.

Sono infatti in corso «conversazioni» tra Ei Towers (partecipata al 40%) e Rai Way, anche se per ora non c'è niente di concreto.

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