Economia

Atene a rischio default spaventa le Borse: Piazza Affari perde l'1,7%

Lo spread risale fino a quota 130. Fmi: niente proroghe, la Grecia deve pagare

Adesso cominciano a innervosirsi anche i mercati. D'improvviso, non sembrano bastare neppure le parole pronunciate mercoledì scorso da Mario Draghi, fermo nell'escludere l'ipotesi di un default della Grecia. Il borsino della bancarotta segna invece un netto rialzo, inversamente proporzionale ai robusti cali accusati ieri dalle Borse europee, in particolare Milano (-1,7%) e Francoforte (-1,9%). Ma ancora più visibili sono le tensioni sul monetario, sintetizzate dall'arrampicata dello spread Btp-Bund a quota 130 (114 due giorni fa), un livello che non si vedeva da gennaio, e dai tassi sul decennale ellenico, schizzati al 12,5%.

Seppur sui ribassi nell'azionario hanno pesato in parte le prese di profitto dopo i recenti guadagni, è evidente che il nervosismo degli investitori riflette le preoccupazioni per lo stallo in cui versano i negoziati tra il governo Tsipras e i creditori. Ancora non si vede come possa essere trovata una soluzione in tempo utile per non rendere fallimentare il vertice di Riga del 24 aprile. Bruxelles appare irritata. E non lo nasconde: «Non siamo soddisfatti dei progressi fatti finora: occorre che i lavori aumentino d'intensità», ha detto il portavoce del presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. Il solo a essere ancora convinto del finale a lieto fine è proprio il premier ellenico, Alexis Tsipras, «fortemente ottimista» sulla possibilità di trovare un'intesa anche se il disaccordo fra le parti è su quattro punti-chiave: lavoro, riforma delle pensioni, aumento dell'Iva e privatizzazioni.

Per la Grecia, è vitale raggiungere in tempi brevi almeno una soluzione di compromesso in grado di sbloccare aiuti per 7,2 miliardi ed evitare così di ritrovarsi con le casse vuote. Atene deve rimborsare, in aprile, circa un miliardo al Fondo monetario internazionale. Quattrini che non ha. Così si materializza lo spettro di un default in maggio. Che, secondo il Financial Times , Tsipras vorrebbe scongiurare chiedendo al Fondo una “tregua“ per quanto riguarda la restituzione del prestito. Un'indiscrezione poi smentita da un funzionario del ministero greco delle Finanze. In ogni caso, il numero uno del Fmi, Christine Lagarde, ha fatto subito capire che «ritardare i pagamenti non è raccomandabile.

Nessun paese avanzato - ha aggiunto - ha mai chiesto di posticipare un pagamento».

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