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Attesa per il trimestre Enel, l'ultimo di Starace. Focus sulle cessioni e sulla gigafactory

L'arrivo di Flavio Cattaneo al vertice può accelerare la spinta sulle batterie

Attesa per il trimestre Enel, l'ultimo di Starace. Focus sulle cessioni e sulla gigafactory

Francesco Starace firma dopo nove anni come ad il suo ultimo rendiconto in casa Enel, il bilancio dei primi tre mesi del 2023. Dal 10 maggio, giorno dell'assemblea, prenderà il suo posto Flavio Cattaneo. Il manager erediterà una società di caratura mondiale leader nelle rinnovabili e con buone prospettive nei nuovi settori come quello della mobilità elettrica. Prima però, dovrà finire di ridurre il debito lievitato in questi anni di sviluppo a ridosso dei 60 miliardi. E per il quale lo stesso Starace ha iniziato una cura da cavallo con dismissioni che per ora hanno superato i 7 miliardi (tra le operazioni di fine 2022 e inizio 2023).

Attenzione però, questo dato non emergerà dai numeri del primo trimestre che vedrà un debito ancora fermo a quota 59 miliardi. Le operazioni straordinarie aspettano il closing definitivo e non sono quindi ancora contabilizzate. La strada è però tracciata e lo stesso Cattaneo non avrebbe intenzione di rivedere questi piani con la nuova strategy. L'inizio del 2023 è comunque promettente. In particolare, secondo il consensus degli analisti, l'utile netto sarà di circa 1,5 miliardi (+6,5%) e l'ebitda di 5,4 miliardi (+15%)

Merito della stabilizzazione dei prezzi e del recupero della Power generation (produzione di energia). Nonché del settore idro: le coperture contrattuali sulla parte idro consentiranno minori impatti negativi dall`andamento ancora debole delle produzioni idroelettriche.

Tornando alle cessioni, Enel potrebbe essere vicina a quella del 50% delle attività in Grecia a Macquarie. L'asset include 500 mw di capacità per una possibile valutazione di 1,2 miliardi. L'ulteriore tassello è un elemento positivo per il contenimento del debito dopo le cessioni degli asset in Argentina, Perù e Romania. Fuori dal piano sarebbe anche la cessione di una parte della partecipazione in 3Sun, la jv che gestisce la gigafactory per le batterie di Catania. Ma l'arrivo del nuovo ad potrebbe cambiarne i destini.

Cattaneo alla guida di Terna nel recente passato è stato protagonista di una accesa battaglia sulle batterie. Aveva spinto verso investimenti in accumulatori e sistemi di pompaggio. Il suo arrivo, quindi, potrebbe essere determinante per 3Sun.

Aspettando l'assemblea dei soci Cattaneo dovrà anche iniziare a pensare al rapporto con il presidente Paolo Scaroni, non certo una figura abituata al mero ruolo di rappresentante. Inoltre, l'assise potrebbe rivelarsi infuocata, dopo che il fondo Covalis ha presentato una lista di maggioranza alternativa a quella del Tesoro, che detiene il 23,6%. Il fondo britannico è critico contro la rosa di nomi indicata dal governo. Assai difficile che possa spuntarla in qualche modo non avendo i numeri, ma un inizio di mandato un po' travagliato imporrà prudenza.

Sicuramente sul fronte della remunerazione Cattaneo seguirà la linea di Starace (7,5% di yield), ma dovrà anche superare le resistenze del mercato dove da troppo tempo il titolo è depresso: ieri -1,6% a 6,10 euro.

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