Economia

Banca Generali e Talent Garden nella sfida per l'innovazione

L’innovazione è un pilastro ormai indispensabile nella strategia delle aziende. Banca Generali incontra gli studenti della Cattolica per parlare di innovazione e il ruolo della tecnologia nell’evoluzione delle imprese

Banca Generali e Talent Garden nella sfida per l'innovazione

Banca Generali incontra gli studenti della Cattolica per parlare di innovazione e il ruolo della tecnologia nell’evoluzione delle imprese. Insieme al Responsabile del Cetif, il professor Federico Rajola di organizzazione aziendale all’ateneo milanese, e al giovane “start upper” Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden, hanno infatti dato vita al nuovo incontro sulle “Ricette di Innovazione” moderato dal vice direttore del Giornale Nicola Porro. A dispetto delle apparenti distanze nei modelli di business e approcci operativi, l’incontro fa emergere un denominatore comune interessante nel delineare le caratteristiche delle aziende più innovative: ovvero la centralità della tecnologia al servizio delle persone. “Mi piace la capacità di rompere gli schemi e la spinta all’innovazione che viene dalle start up e da ragazzi come Davide che hanno saputo in primis pensare in modo diverso, capitalizzando il contributo del digitale per metterlo a disposizione di un bisogno, nel suo caso appunto la valorizzazione del talento dei giovani” – spiega il numero uno di Banca Generali che aggiunge – “anche nella nostra realtà l’approccio si ispira a questa filosofia: ricerchiamo nel digitale le modalità per migliorare e rendere distintiva la nostra consulenza patrimoniale, ma soprattutto come portare ancora più qualità ai nostri professionisti e alle famiglie di clienti creando un percorso di crescita sostenibile”.

L’innovazione è un pilastro ormai indispensabile nella strategia delle aziende. Rajola ne respira tutti i giorni i contenuti come direttore dei centri di ricerca dell’ateneo milanese ed oggi vede l’attenzione focalizzarsi verso il mondo delle start up e del fintech, con particolare riguardo a tecnologie come l’artificial intelligence, che pervade non solo il mondo della finanza ma anche del largo consumo, e poi della blockchain che porta con sé vantaggi di sicurezza e tracciabilità dei processi molto interessanti. “I ragazzi mi chiedono sempre di più consigli su come dar concretezza ad una propria idea, è lo specchio dei tempi indotto dalle crescenti opportunità che offre il digitale” sottolinea il docente. Chi ne ha saputo cogliere al meglio i frutti è sicuramente il ventottenne Davide Dattoli che, dopo essere partito bussando a decine di porte per raccontare il proprio sogno di spazi di co-working dove dar supporto ai giovani di talento, è riuscito a raccogliere 60 mln di euro per dar slancio ad un progetto che in pochi anni è diventato il punto di riferimento in Europa. “Siamo in otto Paesi con 165 persone d’età media sotto i 31 anni, cresciamo del 100% all’anno da ormai 6 anni” spiega il giovane start upper inserito dalla rivista Forbes negli under 30 più influenti nel Vecchio Continente per il successo su un modello di lavoro flessibile proattivo per il lavoro digitale.

Ma oltre all’importanza della tecnologia, il cuore dell’innovazione deve guardare alle persone come dichiara Mossa: “la vera sfida è cercare di creare valore in modo sostenibile, coinvolgendo tutti gli interlocutori; e in questo modo ogni obiettivo sarà condiviso contribuendo a dare ancora più significato e risultati a favore della comunità”.

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