Economia

Banche, l'Abi prepara la sua «guida» per costruire le filiali di domani

L'Abi di Antonio Patuelli avvia il «censimento» dei circa 32mila sportelli bancari che presidiano città e provincie italiane. E istituisce un gruppo di lavoro per capire come dovranno essere strutturati quelli del futuro, così da ridurne i costi di gestione e raccordarli con le logiche delle banche post crisi, sempre più multicanali e orientate al commerciale. Al punto da poter quasi rinunciare alla figura del «cassiere», almeno nella sua accezione classica, visto che sono sempre di più i risparmiatori che si fanno da sé i bonifici direttamente dal web.

La spending review immobiliare dell'Abi («Progettazione delle filiali bancarie: introduzione al progetto 2014-2015») poggia su un questionario di sette pagine che il vicedirettore generale Gianfranco Torriero ha spedito il 24 settembre ai vertici degli istituti associati insieme a un'apposita circolare. Dove si invitano le banche a specificare, entro il 15 ottobre, lo stato degli interventi fino qui svolti per fare fronte a costi mandati fuori controllo dal crollo dei margini. Palazzo Altieri si propone quindi di stilare un vademecum, o meglio un «book» con le linee guida da seguire per riprogettare gli spazi di vendita in ciascuno dei rispettivi «elementi funzionali». Il tutto suddiviso in base a tre tipologie di possibili filiali (quelle tradizionali, cash light o cash less ), e distinguendo se si tratta di sporteli principali (i cosiddetti hub ) o di secondari ( spoke ) secondo la struttura a grappolo adottata da gran parte del settore.

Il riassetto della rete corre parallela alla battaglia che l'Abi sta conducendo con i sindacati per il rinnovo del contratto del settore sotto la guida di Alessandro Profumo come capo del «Casl». Ieri sera la prima schiarita dopo il muro contro muro: l'Abi e i sindacati (guidati da Fabi e dalle confederali Fiba, Fisac e Uilca) hanno raggiunto l'accordo sulla tabellizzazione dell'Edr con decorrenza gennaio 2015.

Il contratto è stato prorogato sino a fine anno, termine entro il quale dovrà essere trovato il nuovo impianto.

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