Economia

Banche, ricavi in ripresa E Bankitalia è "tutta d'oro"

Migliora la redditività, ma le big parlano cinese A Palazzo Koch la quarta riserva aurea al mondo

Banche, ricavi in ripresa E Bankitalia è "tutta d'oro"

Le banche più grandi del mondo per qualità degli attivi? Quattro su cinque sono cinesi. Ma sul campo della redditività il podio va alle big Usa. L'Europa insegue con l'Italia, che però è in pole position nella pulizia dei crediti deteriorati. È la fotografia scattata dall'indagine annuale R&S Mediobanca sulle banche internazionali, da cui emerge che nel 2018 i ricavi crescono sia per le banche americane (+4%) che per le europee (+0,9%), ma gli Stati Uniti vanno a una velocità ben diversa, grazie anche alla crescita del margine d'interesse del 5,1%. Il risultato netto è quasi raddoppiato negli Usa (+63,5%, da 75,7 a 123,7 miliardi di dollari) e cresciuto del 18% in Europa. La redditività (ovvero l'utile netto su ricavi) è ai massimi del periodo 2009-2018, con le americane che doppiano le europee. Quanto alle due maggiori banche italiane, Unicredit e Intesa, il 2018 ha registrato forti progressi nel taglio dei crediti deteriorati passati dal 5,2% al 3,6% dei crediti complessivi (1,5% la media europea).

Nel decennio le principali banche europee hanno cumulato utili complessivi per 548 miliardi rispetto ai 646 miliardi di dollari delle statunitensi. Il 2018 è poi l'anno del ritorno all'utile, dopo tre esercizi chiusi in perdita, di Deutsche Bank e Credit Suisse. Sono inoltre pochi i gruppi a respiro internazionale: per 10 istituti europei analizzati, il Paese di origine vale oltre il 70% dei ricavi. Non solo. Negli ultimi dieci anni non si registrano grandi operazioni transfrontaliere di fusioni o acquisizioni: l'ultima risale al 2009 con l'acquisto della belga Fortis Bank da parte della francese Bnp Paribas.

Quanto agli esuberi, tema più che mai attuale, nel decennio 2008-2018 si è registrata una forte tendenza alla riduzione del numero di sportelli (-27,7%) e del numero di dipendenti bancari (-17%) in tutta l'Ue. Non fa eccezione l'Italia, che ha ridotto del -25,5% gli sportelli e del -18,9% il personale bancario. In termini assoluti, nel nostro Paese si registrano 8.715 sportelli in meno rispetto a dieci anni fa, mentre il calo dei dipendenti bancari è pari a 63.979 unità. Entrando nel dettaglio dei singoli istituti, e includendo anche le loro attività estere, il calo maggiore è quello registrato da Unicredit che è passata dai 176mila dipendenti del 2008 ai 93.348 della fine dello scorso anno (-45,3%). Il dato, però, non è a perimetro omogeneo e, quindi, include le diverse cessioni realizzate in questi anni dall'istituto guidato da Jean Pierre Mustier al centro di voci su nuovi tagli.

Infine, un dato sensibile per il governo Lega-M5S: la Banca d'Italia ha la quarta riserva d'oro mondiale (2.452 tonnellate), dopo Fed (8.133,5 tonnellate), Bundesbank (3.370) e Fmi (2.814).

La plusvalenza non realizzata di Bankitalia sulle riserve auree è di 68,9 miliardi, quella della Bundesbank di 113 miliardi e quella della Banque de France di 68,4 miliardi.

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