Economia

Bce: "No nozze Sondrio-Cento"

La Vigilanza nega il via libera: «Pensi alle sofferenze»

Bce: "No nozze Sondrio-Cento"

«La bassa redditività delle banche Ue ci preoccupa perché se non fanno utili, generano poco capitale». Il capo della Vigilanza della Bce, Andrea Enria, lo aveva detto nel suo recente intervento al direttivo dell'Abi, ammonendo l'intero comparto italiano. Ieri ne ha dato la dimostrazione bloccando, come primo atto ufficiale, l'acquisizione di Cr Cento da parte della Popolare di Sondrio. L'istituto guidato dall'ad Mario Alberto Pedranzini ha, infatti, comunicato, che «nel contesto delle interlocuzioni con la Bce è stata evidenziata l'esigenza di dare priorità alle iniziative di derisking già in corso» e che, poiché per Francoforte la patrimonializzazione e l'abbassamento della mole degli Npl sono una priorità, «la Bce ha ritenuto che non sussistano le condizioni per il rilascio della prescritta autorizzazione». Gli accordi per l'acquisizione sono conseguentemente decaduti e, conclude la nota, «l'attività della banca si concentrerà a perseguire l'importante programma di riduzione delle sofferenze». Gli analisti di Mediobanca Securities hanno valutato positivamente la mossa di Enria poiché l'integrazione di Cr Cento avrebbe comportato una riduzione del Cet 1 (al 15,5% alla fine del primo semestre) di 60 punti base nel 2020. A Piazza Affari il titolo ha chiuso con un modesto rialzo dello 0,44% a 1,81 euro, segno che i mercati apprezzano il focus della Vigilanza sull'istituto che al 30 giugno sorso segnava un Npl ratio del 13,65 per cento.

Gli orientamenti dell'Eurotower potrebbero, però, determinare ricadute negative anche su operazioni analoghe che, per ora, sono allo stadio di pura ipotesi come l'eventuale aggregazione tra Ubi e Banco Bpm. «Sono favorevole alle fusioni e alle manovre di sistema», ha dichiarato ieri il presidente di Fondazione Cariverona (socia del Banco con una quota inferiore all'1%), Alessandro Mazzucco. Il metro severo della Bce, tuttavia, potrebbe frenare la creazione di un campione bancario del Nord imponendo, simultaneamente all'aggregazione, un aumento di capitale. Mazzucco ieri non ha risparmiato critiche anche a Unicredit (di cui Verona ha l'1,8%).

«Spero che il nuovo piano contenga una manovra straordinaria», ha chiosato disapprovando le recenti sortite sui tassi negativi.

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