Economia

La Bce rinvia la stretta Ma solo di qualche mese

Nouy avvisa: «Non aspetteremo fino al 2019» Premiata Unicredit per i progressi del piano

Camilla Conti

La Bce avrà bisogno di un «mese o due» per analizzare le risposte ricevute nell'ambito della consultazione sulle linee guida per i nuovi non performing loans ed è «molto probabile che l'attuazione venga posticipata di alcuni mesi». Lo ha detto la presidente del Consiglio di vigilanza della Bce Daniele Nouy in un'intervista alla rivista portoghese Publico, escludendo comunque l'ipotesi che l'attuazione del piano di Addendum possa essere posticipato al 2019. «Non vedo alcuna ragione» per un rinvio di un anno, ha spiegato Nouy, «tutto ciò di cui abbiamo bisogno è tempo sufficiente per tenere conto dei commenti sulla prima bozza. Non abbiamo bisogno di un anno per quello; abbiamo bisogno di qualche mese al massimo». Per la Bce «non cambia molto se accade il primo gennaio, il primo aprile o il primo giugno. Ciò che importa è che le cose si stanno muovendo in questa direzione», ha aggiunto.

Da Francoforte è intanto arrivata una «medaglia» per l'ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, che stamattina si presenterà davanti alla comunità finanziaria riunita nella City di Londra per aggiornare il mercato sullo stato di avanzamento del piano industriale presentato lo scorso dicembre. La Bce ha infatti migliorato la valutazione del rischio sull'istituto rispetto al 2016 «a seguito delle azioni tangibili di rafforzamento e de-risking del proprio bilancio e considerando i progressi compiuti nell'ambito del piano Transform 2019». Di conseguenza, la Vigilanza ha abbassato il requisito di capitale di 50 punti base a 200 punti base. Una buona notizia in vista dell'incontro di oggi a Londra: gli analisti si attendono che Mustier fornisca indicazioni sull'evoluzione del capitale della banca, sugli impatti attesi dalle nuove regole IFRS9 e da Basilea 4 e sulla riduzione del portafoglio dei crediti deteriorati. I broker si aspettano indicazioni migliori sui target di solidità patrimoniale al 2019 o un'accelerazione nella cessione dei cosiddetti prestiti «unlikely to pay» (le inadempienze probabili) che nel terzo trimestre si attestavano a 20,5 miliardi con una copertura del 44% dopo la prima adozione delle nuove regole europee. Alla vigilia del Capital Markets Day Unicredit ha inoltre perfezionato la vendita delle società polacche a Bank Pekao che genera un impatto positivo per circa 105 milioni sul conto economico consolidato di gruppo.

Nel frattempo, continuano a diminuire le sofferenze bancarie degli istituti nostrani. Secondo i dati comunicati ieri da Bankitalia, i crediti deteriorati sono scesi del 5,5% su base annua a fronte di un calo del 6,1% nel mese precedente.

In ottobre i prestiti al settore privato sono, inoltre, cresciuti dell'1% su base annua (+0,7% a settembre): Quelli alle famiglie sono aumentati del 2,8% (2,6% nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,5% (erano calati dello 0,7% in settembre).

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