Economia

Il bluff di Ryanair sugli Airbus Alitalia

L'ad O'Leary: "Compriamo 90 aerei". Ma il bando dice no allo spezzatino della società

Il bluff di Ryanair sugli Airbus Alitalia

Ryanair torna in pressing su Alitalia dicendosi pronta a mantenere il brand e a mettere le mani su 90 aerei (Airbus) della ex compagnia di bandiera. Un impegno, quello del vettore low cost, che è in realtà una sorta di bluff: analizzando i contenuti della proposta avanzata ieri dall'ad Michael O'Leary, e il mercato aereo in cui si muove l'Alitalia commissariata, emerge che per ora l'obiettivo degli irlandesi è un altro: il mercato tedesco.

Nel dettaglio Ryanair si è detta interessata solo alla flotta, comprese rotte, personale di bordo e piloti. In particolare, durante la conferenza stampa londinese, l'ad Michael O'Leary ha spiegato che un'eventuale shopping sarà accompagnato dalla necessità di intervenire sul personale, notando che in Alitalia, per 22 milioni di passeggeri ci sono 2mila persone nello staff manageriale, mentre Ryanair ha 30 milioni di passeggeri e uno staff manageriale di 120 persone. Tagli in vista dunque.

Di fatto, come ammesso dallo stesso O'Leary, questo però non accadrà: «Probabilmente, essendo la compagnia numero uno in Italia, saremo bloccati dalle norme Ue sulla concorrenza. Al momento abbiamo il 35% del traffico in Italia, con Alitalia arriveremmo al 50-55%». Non solo.

Come spiega Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti dell'Università Bicocca, «la proposta di O'Leary non ha senso operativo. In primis perché Alitalia non ha 90 aerei di proprietà, ma solo una quarantina, e il resto in leasing (considerati poco convenienti). E poi la stessa Ryanair non ha nemmeno un Airbus, ma solo Boeing 737-800, e quindi le due flotte non sono integrabili». Perché dunque questa esposizione mediatica su Alitalia? «O'Leary è sempre stato molto bravo a farsi pubblicità spiega Giuricin tuttavia, in questo momento, non è Alitalia il suo vero obiettivo, ma il mercato tedesco. Alzando il velo sulla posizione da monopolista che avrebbe nel nostro Paese comprando gli asset Alitalia, e chiamando in causa i limiti Antitrust, di fatto Ryanair sta lanciando un allert all'Europa sulla questione Air Berlin». Secondo gli irlandesi, la compagnia tedesca in vendita sarebbe oggetto di una forte campagna da parte del governo che vuole proteggerla da operatori esterni favorendo Lufthansa e violando le regole Antitrust. Un mercato, quello di Monaco e dintorni, che interessa moltissimo Ryanair che non è riuscita finora ad assicurarsi molti slot nel Paese. Insomma, Air Berlin sarebbe un imperdibile Cavallo di Troia per fare breccia nel mercato tedesco dove a differenza dell'Italia Ryanair è solo il quarto operatore.

Tornando all'Italia, al momento, la proposta di O'Leary è stata rispedita al mittente. Secondo fonti vicine all'aviolinea, «il bando per la vendita dell'Alitalia esclude l'ipotesi del cosiddetto spezzatino e prevede invece due possibili soluzioni: la vendita unitaria della compagnia o, in alternativa, la cessione in due lotti aviation e handling a due soggetti distinti». Sul fronte politico, poi, il ministro della Cultura Dario Franceschini ha detto che «Lo spezzatino di Alitalia sarebbe un errore gravissimo», ribadendo la posizione più volte espressa dal governo. «Alitalia, al di là della proprietà, è comunque il primo pezzo di Italia che accoglie i visitatori in arrivo da ogni parte del mondo».

In vista della scadenza del bando di vendita, il prossimo 5 novembre, la situazione resta dunque in stallo. Secondo le ultime indiscrezioni, sarebbero una decina il numero degli ammessi alla verifica on line dei dati più sensibili della compagnia aerea.

Tra questi, Ryanair, EasyJet, Lufthansa, Elliott, il fondo Usa Cerberus e Greybull Capital.

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