Economia

Il bluff sulla plastic tax. Come cambia la manovra

Il governo rinuncia al gettito per i primi sei mesi dell'anno. Ma adesso scatta la caccia alle coperture per la manovra

Il bluff sulla plastic tax. Come cambia la manovra

Il governo, dopo le polemiche, corre ai ripari e prova a correggere in corsa la plastic tax. Adesso un subemendamento depositato dal governo in commissione Bilancio al Senato mette nero su bianco lo slittamento a luglio della nuova imposta e fissa la nuova tassa a 0,50 centesimi al chilo. Secondo le stime contenute nelle tabelle allegate, lo slittamento al 1 luglio del prossimo anno della plastic tax comporta una riduzione di 156,3 mln di incasso previsto. Con il debutto della Sugar tax all'1 ottobre del 2020, il gettito a cui il governo dovrà rinunciare ammonta a circa 330 milioni di euro. Bisogna capire dove il governo troverà le risorse a cui sta rinunciando per i primi mesi dell'anno. Sempre sul fronte manovra va sottolineato anche che salta la stretta sulle detrazioni per le spese sanitarie.

La manovra 2020 ha introdotto la rimodulazione degli sconti, che portano all'eliminazione dell'agevolazione per i redditi oltre i 200.000 euro. Il governo ha presentato un sub emendamento al ddl bilancio, in commissione Bilancio al Senato, che riporta le detrazioni al 19% per tutti, senza vincoli di reddito. Ma in questo quadro va anche rilevato l'aumento delle tasse per il settore portuale e quello della logistica. L'incremento delle imposte con la Robin Tax al 3,5 per cento di fatto potrebbe dare una frenata agli investimenti. E su questo punto il Carroccio, con Rixi, inchioda il governo: "L’applicazione della Robin tax al 3,5% ai concessionari portuali, aeroportuali, autostradali e ferroviari è un danno enorme per tutto il settore della logistica. Invece di incentivare gli investimenti per l’efficientamento della catena logistica, puntando sulla sicurezza e l’ambientalizzazione, il governo giallorosso prevede una folle virata che rallenterà se non addirittura bloccherà gli ingenti investimenti già previsti dagli operatori, rendendo sempre meno competitivo il nostro sistema nazionale". Sulle stessa linea anche la leghista Saponara che come riporta l'Adnkronos afferma: "La manovra tutta tasse e balzelli non si ferma, ogni giorno una categoria scontenta, una manifestazione di protesta.Ora la voglia di mettere le mani nelle tasche degli italiani arriva anche ai concessionari di porti, autostrade, ferrovie. Maggioranza divisa, zero consenso nel Paese: non sanno più come uscirne e se la prendono con gli italiani". Insomma la manovra comincia a prendere forma e si avvia verso gli ultimi passaggi parlamentari.

Ma di fatto la legge di Bilancio continua a fare acqua da tutte le parti.

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