La Borsa boccia i nuovi pedaggi E Confindustria lancia l'allarme

«Investimenti a rischio stop». Giù i titoli autostradali

Vendite sui titoli del settore autostradale perchè il nuovo sistema dei pedaggi, approvato ieri dall'Autorità dei trasporti, non piace alle società concessionarie. Atlantia scivola dell'4,5% ed è la peggiore del Ftse Mib, Autostrada Torino-Milano arretra dell'1,7% e Sias del 2,1%. L'Autorità ha pubblicato le delibere relative a sedici concessionarie introducendo per tutte un modello tariffario basato sulla Rab (cioè il calcolo del capitale investito) con sistemi di premialità/penalità ed un «price-cap» legato a indicatori di produttività e obiettivi di efficienza. Secondo l'Autorità il nuovo sistema incentiva gli investimenti perchè rende omogeneo il modello tariffario tra i diversi concessionari e premia gli investimenti effettivamente realizzati. Secondo l'Aiscat, l'associazione delle concessionarie di autostrade e trafori, le regole finiranno per bloccare gli investimenti già programmati. Spetterà comunque al ministero dei Trasporti, guidato da Danilo Toninelli, adottare o meno il nuovo sistema proposto dall'Autorità. I gestori comunque mettono le mani avanti e si sono già dichiarati pronti a fare ricorso al Tar.

Oltre alle preoccupazioni della Borsa anche Confindustria ha espresso forte preoccupazione per la situazione di incertezza e di potenziale conflittualità per le concessioni autostradali con il nuovo sistema tariffario e chiede un tavolo tra governo e concessionarie. Viale dell'Astronomia in una nota teme che la situazione possa provocare forte incertezza.

«L'auspicio di Confindustria - prosegue la nota - è che si apra un confronto tra Governo e concessionarie per verificare costruttivamente l'applicazione delle delibere dell'Autorità di regolazione dei trasporti e definire tempi più ragionevoli di adeguamento di piani economico-finanziari per loro natura estremamente complessi e impegnativi». Secondo l'associazione degli industriali presieduta dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, «va assolutamente evitata l'apertura di un contenzioso che potrebbe portare».

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