Economia

Le Borse brindano alle mosse Fed

Forti acquisti, ma la Bce chiede nuovi sforzi ai paesi indebitati

La cautela delle banche centrali ridà slancio alle Borse europee. Sia l'americana Fed sia la giapponese Boj hanno lasciato invariato il costo del denaro e il mercato ringrazia.

Il perdurare - almeno fino alla fine dell'anno - della stagione di tassi bassi ha favorito gli acquisti sul listini del Vecchio Continente: l'indice Cac 40 di Parigi ha guadagnato il 2,27%, il Ftse 100 di Londra l'1,12% e il Dax di Francoforte è salito del 2,28 per cento. A Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dell'1,76% grazie soprattutto ai rimbalzi dei titoli bancari con Banco Popolare in prima fila (+1,5%). Guadagna terreno anche il petrolio, sul sostegno degli ultimi dati sulle scorte in calo negli Stati Uniti e anche per merito di una analisi di Standard & Poor's che ha rivisto al rialzo la stima sul prezzo per la fine dell'anno. Il wti, contratto con consegna a novembre, ha registrato un progresso del 2,27%, attestandosi a 46,39 dollari al barile.

Sempre ieri però è arrivato un richiamo dalla Banca Centrale Europea: nel bollettino economico diffuso dall'Eurotwer si sottolineano i rischi al ribasso che pendono sul recupero economico della Ue e si invitano i Paesi ad alto debito (tra cui l'Italia) a correggere i loro conti. Nel complesso, aggiunge Francoforte, la ripresa economica dell'area euro «proseguirà a ritmo moderato ma costante»: per il terzo trimestre dell'anno ci si aspetta un'espansione dello 0,3% sul trimestre precedente, in linea con quanto avvenuto nel secondo periodo dell'anno.

Da Francoforte ieri ha inoltre parlato Mario Draghi, intervenendo alla conferenza dell'autorità per il rischio sistemico di cui è presidente. Il presidente della Bce ha puntato il dito contro «l'eccesso del numero di banche in Europa» che «ha contribuito all'attuale basso livello di redditività delle banche». Il cosiddetto «overbanking», ha sottolineato Draghi, comporta infatti una concorrenza intensa, inasprisce la riduzione dei margini, implica che il settore non opera in modo più efficiente, che costituisce una delle ragioni del rapporto fra costi e ricavi alto in alcuni paesi. Il numero uno dell'Eurotower ha infine lanciato un appello a finanziare l'economia reale «attraverso canali diversi piuttosto che da un solo», ovvero il sistema bancario. Anche in questo caso, l'Italia è avvisata.

CC

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