Economia

Buffon dribbla la sua Zucchi. Un altro mese per l'aumento

Il portiere della Nazionale non versa i 5 milioni previsti e rimanda tutto a fine gennaio. Ha già investito nel gruppo oltre 20 milioni, di cui la metà andati in fumo

Buffon dribbla la sua Zucchi. Un altro mese per l'aumento

Gioca tra i pali della serie A da un ventennio e ha avuto accanto due delle donne più desiderate dagli italiani (prima Alena Seredova, ora Ilaria D'Amico), ma per Gianluigi Buffon difendere il dissestato bilancio della sua Zucchi continua a essere un problema. Il portiere della Juventus e della Nazionale ha infatti lasciato scoperta l'ultima «rata» da cinque milioni che, stando agli impegni firmati con l'aumento di capitale da 20 milioni lanciato a dicembre 2013, avrebbe invece dovuto versare entro dicembre: Buffon è primo azionista, con il 56,2%, della società di tessuti per la casa, di cui è stato testimonial insieme alla ex moglie Alena. Il calciatore, che detiene parte del pacchetto tramite Gb holding e ha versato 7,5 milioni dei 12,5 di sua spettanza, ha promesso che scucirà il denaro mancante entro questo mese. Intanto la società ha rimediato, escutendo l'apposita fidejussione assicurativa: ieri in Piazza Affari il titolo ha però perduto l'1,7% a 5 centesimi.

Buffon prova quindi il braccio di ferro su un gruppo dove, nel tentativo di salvarlo, ha già puntato 20-25 milioni contro gli 11,2 milioni circa che vale ora il suo pacchetto. Insomma la metà dell'investimento è andato distrutto. Il portiere riceve dalla squadra di casa Agnelli un ingaggio netto annuo pari a 4 milioni, cui sommare i bonus della Nazionale e le sponsorizzazioni per un totale stimato prossimo a 12 milioni.

Negli uffici delle banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bpm, Ubi, Banco Popolare e Bnl) nessuno nasconde che i conti di Zucchi restano a terra. Sarà, quindi, necessaria una nuova ristrutturazione del debito: Zucchi ha già spedito una richiesta di moratoria e gli istituti esposti attendono l'apertura dei negoziati, che potrebbero tenersi tra qualche settimana, dopo l'approvazione del bilancio. A fine ottobre i debiti ammontavano a 90 milioni. Davvero troppo per rimediare in un solo trimestre, così come appaiono irraggiungibili gli obiettivi del piano di risanamento ex articolo 182 bis della legge fallimentare: all'anti-vigilia di Natale è stato cooptato in cda il nuovo capo azienda Giovanni Battista Vacchi al posto dell'uscente Riccardo Carradori. Come è ovvio le banche chiederanno ai soci (e quindi a Buffon) di fare la propria parte, ma sono azioniste anche le stesse Unicredit (4,7%), Intesa (3,4%) e Bpm (2,5%) come conseguenza di alcune operazioni di conversione. Ora la speranza è l'ingresso nel libro soci, prospettata la scorsa estate, del fondo americano Gem Capital con un aumento di capitale riservato fino a 15 milioni in cinque anni e uno sconto stimato prossimo al 9,5 per cento.

Nel frattempo Buffon e Zucchi gettano acqua sul fuoco, il primo assicurando per lettera di poter versare i 5 milioni mancanti (Gb holding chiederà di farlo a rate) e la società ribadendo che le relazioni con l'azionista restano costruttive. Resta però un dubbio: Gigi ha iniziato a scommettere su Zucchi perché mal consigliato o perché ha visto più lontano degli altri?

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