Economia

Campari, è boom di ricavi. Ora l'aperitivo si fa in casa

Il fatturato supera quota un miliardo spinto da lockdown e riaperture. Scatta il titolo (+3,5%)

Campari, è boom di ricavi. Ora l'aperitivo si fa in casa

La pandemia non ferma Campari. Complice gli aumentati consumi casalinghi e poi le riaperture, ieri Canmpari, dopo i conti, ha messo a segno in Piazza Affari una crescita del 3,1% a un prezzo di 11,74 euro, segnando un nuovo massimo storico. Le vendite nette hanno oltrepassato il miliardo, essendo pari a 1.000,8 milioni, con una variazione pari al +37,1% rispetto al primo semestre 2020 (+30,2% variazione totale) e +22,3% rispetto al primo semestre 2019. L'utile netto del gruppo rettificato è stato pari a 156,8 milioni, in crescita del +101,9%, escludendo rettifiche positive totali di 2,8 milioni. Cala il debito finanziario netto a 1,064 miliardi, in diminuzione di 39 milioni rispetto al dicembre 2020.

«Nel primo semestre 2021 - ha spiegato l'ad Bob Kunze-Concewitz- abbiamo registrato una crescita a doppia cifra in tutti i mercati chiave e i diversi marchi, nonchè tutti gli indicatori di performance. Questi trend positivi hanno avuto un'accelerazione nel picco stagionale del secondo trimestre, grazie a un sostenuto consumo a casa, alla graduale riapertura dei locali. Sebbene permanga incertezza in relazione alla diffusione delle varianti Covid e alla possibile reintroduzione di nuove misure restrittive, rimaniamo fiduciosi sul perdurante forte slancio dei brand, alimentato da sostenuti investimenti di marketing, in accelerazione nel picco stagionale degli aperitivi. Questo luglio celebriamo con orgoglio il nostro 20 anniversario come società quotata in Borsa». Campari ha saputo amministrarsi crescendo in maniera organica e acquisendo numerosi marchi sia in Italia sia all'estero.

«La forza del business di Campari Group - ha detto ancora l'ad - e la sua performance finanziaria si sono riflesse nel valore di capitalizzazione di mercato dell'azienda, che dal collocamento è aumentato di 15 volte fino a raggiungere i 13 miliardi. Con un rendimento per gli azionisti annualizzato del 16%, abbiamo sovraperformato i nostri principali concorrenti nel settore spirit e anche l'indice di mercato».

Entrando più nel dettaglio dei conti, il margine lordo è stato pari a 603,6 milioni, pari al 60,3% delle vendite, in crescita del +33,3% in valore su base totale.

«È risultato in crescita a livello organico del +40,1%, superiore alla crescita delle vendite, portando a un aumento del margine di 130 punti base grazie al mix di vendite favorevole, dovuta alla sovraperformance dei marchi ad alta marginalità, in particolare Aperol e Campari, che negli Usa hanno iniziato a beneficiare anche della sospensione dei dazi di importazione, unitamente a un maggiore assorbimento dei costi fissi di produzione trainato dai maggiori volumi prodotti e da una favorevole base di confronto», ha specificato la società.

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