Economia

Il Canton Ticino aumenta il salario minimo per "frenare" gli italiani

Il Gran Consiglio ha approvato una norma che porta il salario minimo fino a 20,25 franchi svizzeri all'ora

Il Canton Ticino aumenta il salario minimo per "frenare" gli italiani

Il Canton Ticino, in Svizzera, ha approvato una legge che prevede un aumento del salario minimo per tutti i lavoratori. La norma stabilisce una paga oraria minima compresa tra i 19,75 e i 20,25 franchi svizzeri, che significano una busta paga mensile di 3.200 franchi netti (circa 2.900 euro). Secondo quanto riporta Ticino Online, la proposta è passata con 45 voti a favore, 30 contrari e un astenuto.

Secondo i dati del governo, riportati dal Corriere della Sera, il fenomeno dei frontalieri non conosce diminuzione: nel terzo trimestre del 2019 gli italiani impiegati in Ticino erano 67.900, con un aumento del 7,9% rispetto all'anno precedente. La norma approvata dal Gran Consiglio mira a frenare il fenomeno, con diverse iniziative.

Nel febbraio 2014, un referendum nazionale chedeva al governo l'introduzione di "quote d'ingresso", che i lavoratori stranieri avrebbero dovuto pagare per entrare in Svizzera. La proposta era stata approvata dalla maggioranza degli elettori, ma non aveva comunque avuto successo, a causa dell'accordo di libera circolazione dell'Unione Europea, firmato anche dalla Svizzera.

Ora, la legge, punta a rendere meno conveniente l'assunzioni di italiani da parte delle ditte. Per questo, il Gran Consiglio del Canton Ticino ha deciso di aumentare il tetto minimo orario del salario. Una strategia che potrebbe funzionare, sempre se il deterrente dei 3.200 franchi sarà sufficiente, visto che attualmente un'italiano impiegato in Svizzera (con una qualche qualifica professionale) prende circa 4mila franchi al mese.

Per capire se l'idea avrà successo o meno, bisognerà aspettare il riscontro del mercato del lavoro. Sempre che la legge del Canton Ticino non debba superare un altro ostacolo. Il testo, infatti, potrebbe essere impugnato e sottoposto a un referendum popolare. Tra i partiti svizzeri, c'è già chi contesta la decisione, impaurito di una diminuzione dei salari dei ticinesi.

Già negli anni scorsi, le istituzioni ticinesi avevano messo in atto diverse strategie per fermare "l'invasione italiana": il fenomeno dei frontalieri, infatti, è un argomento di dibattito nell'opinione pubblica svizzera.

Ma, secondo i dati del Corriere, nonostante i lavoratori stranieri, il tasso di occupazione è fisso da anni al 3%.

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