Cgia: pagheremo 1,1 miliardi di euro di tasse in più
2 Novembre 2013 - 19:50L’Ufficio studi della Cgia ha calcolato l’impatto economico riconducibile agli effetti di tutte le nuove voci fiscali introdotte dalla manovra
Nel 2014 gli italiani pagheranno 1,1 miliardi di euro di tasse in più. Il tutto a seguito delle disposizioni fiscali introdotte dalla legge di Stabilità. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia che ha calcolato l’impatto economico riconducibile agli effetti di tutte le nuove voci fiscali introdotte dal ddl di Stabilità. In buona sostanza, questo bilancio strettamente tributario è dato dalla differenza tra le nuove entrate fiscali e le minori imposte e contributi che interesseranno l’anno prossimo gli italiani. A fronte di poco più di 6 miliardi di euro di nuove entrate tributarie a cui si aggiungono 65 milioni di entrate extra tributarie e altri 135 milioni di riduzione dei crediti di imposta, nel 2014 gli italiani saranno chiamati a versare allo Stato complessivamente 6,227 miliardi di euro di nuove imposte.
"A nostro avviso il risultato è sottostimato. Corriamo il pericolo che il saldo sia più pesante. Secondo i tecnici del Governo, la Trise, vale a dire il nuovo tributo sui servizi, dovrebbe farci risparmiare un miliardo di euro rispetto a quanto pagavamo di Tares e di Imu. Un vantaggio economico che, purtroppo, rischia di essere eroso dall’azione dei Sindaci. I Comuni, infatti, avranno un’ampia discrezionalità nell’applicazione della Trise ed è molto probabile che ne inaspriranno il prelievo per lenire le difficoltà economiche in cui versano, con evidenti ripercussioni negative per i bilanci delle famiglie e delle imprese", ha dichiarato il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi.
Un altro allarme sulla pressione fiscale arriva dall'Ocse. Il fisco sul lavoro è diventato più pesante durante la crisi. Sulle buste paga dei lavoratori con famiglie a carico, nel 2012, le tasse sono cresciute di 2,6 punti, raggiungendo il 38,3% contro il 35,7% del 2007. Nel frattempo, nei paesi dell’Ocse, complessivamente, si è registrata una riduzione delle tasse pari allo 0,2%. È quanto emerge dalle simulazioni dell’Ocse, elaborate dall’Adnkronos, sul cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con coniuge e due figli a carico. Raggiunge cifre record il carico fiscale sui lavoratori dipendenti senza figli a carico: arriva al 47,6% dal 46,4% del 2007, con un incremento di 1,2 punti. In media, il peso dei tributi sui lavoratori con famiglie lo scorso anno, nei 34 paesi Ocse, è stato pari al 26,1%. Il prelievo sulle buste paga degli italiani, invece, è arrivato al 38,3%, cioè 12,2 punti percentuali in più rispetto alla media dei paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici. Nella classifica complessiva il Belpaese si colloca al quarto posto, dopo Francia (43,1%), Grecia (43%) e il Belgio (41,4%). Mentre restringendo il campo ai 17 paesi dell’area euro l’aumento medio è stato di un punto, e fa salire il prelievo fiscale dal 30,4% al 31,4%. I lavoratori italiani, rispetto ai colleghi della moneta unica, versano al fisco il 7,4% in più ed escludendo il paese dalla media il dato complessivo scende della metà (0,5 punti).
Il viceministro all’Economia, Stefano Fassina, contesta parte delle accuse mosse dalla Cgia: "Il disegno di legge di Stabilità in discussione al Senato determina per il 2014 per famiglie e imprese non finanziarie una riduzione di imposte di 1,661
miliardi di euro. L’aumento complessivo di imposte per il 2014, rilanciato da Cgia di Mestre, è dovuto a 2,634 miliardi di maggiori entrate dalle banche. Un aumento una tantum che si tradurrà negli anni successivi in una riduzione di imposte per le perdite su crediti inesigibli a famiglie e imprese.
Una misura finalizzata a eliminare ostacoli all’accesso al credito bancario".
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