Economia

Covivio punta sugli hotel Cipriani in tavola a Milano

Il gruppo di Del Vecchio sborsa 620 milioni per otto alberghi in Europa, c'è pure l'Exedra

Covivio punta sugli hotel Cipriani in tavola a Milano

Il 2020 si apre nel segno della vivacità per il settore immobiliare alberghiero italiano ed europeo. Ieri Covivio (il cui maggiore azionista è la Delfin di Leonardo Del Vecchio con il 26%) ha reso noto di aver acquisito da Värde Partners per 573 milioni di euro otto alberghi della catena The Dedica Anthology, già Boscolo Hotel, nelle principali località turistiche del Vecchio Continente tra le quali Roma (l'ex Hotel Exedra), Firenze, Venezia, Praga e Budapest. A questi si aggiungerà l'acquisto di un hotel a Dublino per 45,5 milioni. La spagnola Nh Hoteles gestirà gli alberghi per almeno 15 anni. L'operazione consente a Covivio di avviare l'operatività nel real estate alberghiero italiano che nel 2019 ha visto gli investimenti superare la cifra record di 3 miliardi di euro. Värde Partners in poco più di due anni dovrebbe aver realizzato una plusvalenza di tutto rispetto considerato che acquisì gli otto alberghi da Boscolo Group per 150 milioni più il riacquisto del 90% circa dell'esposizione bancaria del gruppo alberghiero veneto che ammontava a 320 milioni, poi rifinanziati con un bond da 337 milioni sottoscritto da Blackstone.

Questa dinamica fa capire quanto redditizio possa essere l'accordo reso noto ieri da Merope Asset Management, che ha affittato per trent'anni al gruppo Cipriani (titolare di Harry's Bar e Harry's Dolci a Venezia) Palazzo Bernasconi a Milano, un immobile da 4mila metri quadri nella centralissima Corso Venezia. La location sarà sede, a partire dall'anno prossimo, di ristoranti, un boutique hotel e centri benessere e fitness.

Le intese annunciate ieri, come detto, segnalano la prosecuzione di un trend. Nello scorso luglio, infatti, il fondo Usa Oaktree acquisì 15 strutture in Italia da Castello Sgr per 250 milioni. Tra queste Chia Laguna in Sardegna e Le Massif a Courmayeur. E anche il settore bancario italiano sta cercando di valorizzare in questa direzione il proprio patrimonio immobiliare in via di dismissione. In questo si segue l'esempio di UnipolSai che ha valorizzato la Torre GalFa di Milano tramite un accordo con Meliá. I fondi di investimento stranieri, infine, sono molto interessati alle opportunità offerte dal comparto in città come Roma, Milano, Firenze e Venezia.

Secondo le stime di Crif-Res Il capoluogo lombardo è in testa al valore medio degli alberghi con quasi 20 milioni di euro, seguito da Firenze (17 milioni) e da Roma (11 milioni). Il valore medio per camera nelle grandi città d'arte (calcolato come rapporto fra il valore medio delle strutture e il numero delle camere) a Venezia e a Firenze risulta pressoché uguale con 227mila e 224mila euro rispettivamente. Seguono Roma (180mila euro) e Milano (163mila). Livigno (170mila euro) è al top nelle località turistiche seguita dalla Riviera ligure e dal Lago di Como.

Napoli detiene, infine, il primato del tasso di occupazione (77%), mentre Venezia è la location con i più alti ricavi per camera (165 euro), a fronte di una media italiana rispettivamente del 71% per il tasso di occupazione e di 108 euro di ricavi per camera.

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