Economia

Deutsche Bank, multa da 2,5 miliardi

Il gruppo tedesco patteggia per lo scandalo della manipolazione dei tassi

A conti fatti, era meglio patteggiare subito per quel pasticciaccio brutto dei tassi interbancari manipolati da un pool di dipendenti col vizietto dei guadagni facili. E invece: dopo aver sperperato, in soli tre anni, 7,7 miliardi di dollari in avvocati per opporsi all'azione a tenaglia delle autorità statunitensi e britanniche, alla fine Deutsche Bank ha alzato bandiera bianca. I tedeschi piegano il capo e si accollano un multone da 2,5 miliardi di dollari che costringerà l'istituto ad accantonare 1,5 miliardi per la necessaria copertura.

Non solo. Alla sanzione, vanno poi sommate le teste che dovranno rotolare fuori dalla sede di New York, quartier generale delle operazioni truffaldine. I nomi sono coperti dagli omissis, ma di sicuro nella lista dei licenziati figura un amministratore delegato, quattro direttori e due alti dirigenti. Il che dimostra quanto i giochetti con la triade Libor, Euribor e Tibor fossero appannaggio delle alte sfere, nonostante Deutsche Bank abbia subito precisato che «nessun membro del Consiglio di gestione, attuale o passato, è coinvolto o era a conoscenza della condotta inappropriata dei trader».

Ma, come spiega nella sua logica inattaccabile il sovra-intendente del New York Department of Financial Services (Nydfs), Benjamin M. Lawsy, «dobbiamo ricordarci che i mercati non si manipolano da soli. Sono le persone a commettere le violazioni». Già. E dalle intercettazioni emerge uno spaccato perfetto di un mondo corrotto, alimentato dal 2005 al 2009 dall'avidità di alcuni trader di Deutsche, pronti a piegare ai propri interessi economici i tre tassi benchmark che nel loro insieme costituiscono il saggio Ibor. Un esempio? Eccolo: un trader chiede a un altro operatore «possiamo avere un Libor 6 mesi alto oggi, per favore?». Risposta: «Certo amico mio, quanto alto?». La richiesta è di un Libor al 9,5% e viene subito accontentata. «Avrebbe dovuto essere 9, ma ecco qua 9,5», è infatti la risposta. E ancora: un capo-desk di Londra scongiura un banchiere di Barclays affinchè contribuisca alla fissazione dell'Euribor a livello basso. «Ti prego in ginocchio, per favore, non dimenticarti di me».

In un altro caso, un dipendente dell'istituto tedesco confessa: «Il Tibor è un fixing corrotto e la Db ne è parte».

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