Economia

Mario Draghi saluta la Bce: l'ultima settimana all'Eurotower

La prossima settimana si terrà l'ultimo consiglio direttivo della Bce sotto la guida dell'italiano

Mario Draghi saluta la Bce: l'ultima settimana all'Eurotower

Mario Draghi è pronto a dare l'addio alla Banca centrale europea. Giovedì prossimo, a Francoforte, l'ex governatore di Bankitalia terrà il suo ultimo direttivo della Bce e pochi giorni dopo, lunedì 28 ottobre, sarà formalizzato il passaggio di consegne con Christine Lagarde, la quale si insedierà ufficialmente al 40esimo piano del Main Building, la nuova sede della banca centrale europea.

Negli ultimi mesi, con l'avvicinarsi della scadenza del suo mandato, Mario Draghi si è dovuto "guardare" dagli attacchi del suo board che, soprattutto dal versante "germanofono", ha criticato le ultime decisioni sul Quantitative easing e acquisto di titoli di Stato, mosse per rilanciare l'inflazione dell'area Euro verso il 2%. La Lagarde, pertanto, dovrà muoversi con cautela data i non facili equilibri in seno al direttivo e considerando che il suo mandato avrà inizio solo 4 giorni dopo il sostanzioso pacchetto di misure, approvato il messe scorso, contenente un taglio dei tassi e un nuovo Qe da 20 miliardi di acquisti al mese.

Dal direttivo di giovedì gli analisti non si attendono di vedere, però, cambiamenti nella politica monetaria ma non è detto che Mario Draghi non possa sfruttare la conferenza stampa per lanciare un ultimo appello ai governi europei ad allentare i cordoni dei loro bilanci.

A sostenere le ultime misure adottate da Mario Draghi ci ha pensato Paolo Gentiloni, che ha parlato della situazione economica europea: l'Europa "non è stata travolta dalla tempesta perfetta che l'aveva investita" negli anni scorsi, ma "i rischi di un prolungato periodo di economia a basso tasso di crescita non vanno sottovalutati, anche perché negli anni successivi alla crisi si sono certo fatti passi avanti nel ridurre i rischi di bilancio e le fragilità finanziarie, ma l'edificio dell'Unione monetaria è rimasto largamente incompiuto". Il commissario europeo così, difende indirettamente l'operato del governatore uscente della Bce e ribadisce l'esigenza di "promuovere politiche economiche e di bilancio sufficientemente coordinate e integrate.

La leadership del presidente della Bce Mario Draghi ha difeso e rafforzato l'euro negli anni più duri"; "il rallentamento in atto dimostra in modo inequivocabile - continua Gentiloni - che non si può lasciare alla sola politica monetaria il compito di creare condizioni favorevoli al rilancio di consumi e investimenti".

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