Economia

E Pechino punta sulla musica di Vivendi

Tencent tratta l'acquisto del 20% di Universal, valutata 30 miliardi di euro

E Pechino punta sulla musica di Vivendi

La Cina è vicina, anche a Parigi. Tencent, il colosso asiatico del web entrerà nel capitale di Universal Music Group, il numero uno al mondo nel mercato della musica davanti a Sony e Warner Music. Vivendi, che ne è proprietaria, ha avviato una trattativa preliminare con il gigante cinese per cedere fino al 20% del capitale. Un primo 10% subito e un altro 10% in opzione. Una mossa che valuta la Universal nel suo complesso 30 miliardi di euro (6 miliardi per il 20%), un po' meno dei 40 miliardi ipotizzati dal mercato, che comunque ha accolto con favore l'operazione: alla Borsa di Parigi il titolo del gruppo francese che fa capo a Vincent Bolloré (nella foto) ha segnato un progresso del 3,9% a 24,9 euro. «Vivendi desidera esplorare una cooperazione rafforzata che potrebbe aiutare Universal a cogliere le opportunità di crescita offerte dalla digitalizzazione e dall'apertura a nuovi mercati», ha dichiarato il gruppo media francese. Si tratterebbe, dunque, di una valorizzazione e non dell'anticamera di un'uscita di scena francese dall'etichetta.

A luglio dello scorso anno, Vivendi aveva annunciato che stava considerando di cedere fino al 50% di Universal, ma aveva escluso un'offerta pubblica. Dopo mesi di stop, ora la vendita è ripartita e potrebbe non chiudersi qui. Vivendi intende proseguire il processo di vendita di altre quote di minoranza della controllata che ha in scuderia star come gli U2, Lady Gaga e Ariana Grande.

«E chissà - osserva un analista che a mettersi di traverso non possa essere un altro big player d'Oltreoceano facendo, della corsa alla Universal, un nuovo terreno di sfida tra Usa e Cina». Tencent, con Baidu e Alibaba, è infatti la risposta cinese ai colossi della Silicon Valley. Fondata nel 1998, è il leader mondiale dei videogiochi e uno dei gruppi tecnologici più importanti al mondo.

Tencent, che detiene già quote nei principali servizi di streaming musicale (Spotify e Gaana), potrebbe aiutare Universal a crescere: le vendite globali musica in streaming globale dovrebbero incrementarsi a 45,3 miliardi di dollari entro il 2026.

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