Economia

Electrolux si compra gli elettrodomestici di Ge

Electrolux si compra gli elettrodomestici di Ge

Electrolux sfida sul suo territorio la rivale americana Whirlpool, comprando la divisione elettrodomestici di General Electric per 3,3 miliardi di dollari in contanti. È la maggior acquisizione di sempre per la multinazionale svedese, leader di mercato in Europa, ma numero due - finora - nel mondo e negli Stati Uniti, dietro Whirlpool (che in Italia ha recentemente acquisito la maggioranza di Indesit): ora, ha raddoppiato in un sol colpo la sua presenza nel Nord America. Il gruppo avrà un fatturato di circa 22,5 miliardi di dollari. Un obiettivo per il quale Electrolux ha alzato la posta, ben oltre i due miliardi di dollari ipotizzati dalle indiscrezioni. Nella partita, il gruppo svedese era in competizione con una giovane società specializzata in prodotti di consumo, l'americana Quirky, appoggiata da alcuni fondi di investimento. Il prezzo finale valuta Ge Appliances otto volte il Mol.

Gli investitori apprezzano: Electrolux guadagna il 6,7% e a Wall Street il titolo di Ge corre. Per il colosso Usa l'accordo è coerente con lo spostamento a lungo termine del capitale verso settori con crescita e margini più elevati, primo fra tutti l'energia. Per questo già nel 2008 aveva cercato- invano, a causa della recessione- di vendere l'unità elettrodomestici, che genera negli Usa il 90% del suo fatturato (5,7 miliardi di dollari nel 2013) ed è regina delle cucine da quando nel 1905 inventò il tostapane.

Anche Electrolux ha cent'anni di storia alle spalle, ed è un colosso mondiale da 61 mila dipendenti, con una ventina di impianti in Europa, Italia compresa. Ma fino a pochi mesi fa sugli stabilimenti italiani pendeva la spada di Damocle della chiusura: troppo costoso produrre nel nostro Paese, meglio la Polonia. L'accordo raggiunto, dopo una difficile vertenza, ha escluso delocalizzazioni e licenziamenti fino al 2017, garantendo 150 milioni di investimenti nei quattro stabilimenti del gruppo a Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Solaro (Milano) e Forlì, dove lavorano oltre 6 mila persone. Ora a Susegana, dove si è tornati a lavorare in solidarietà, si fa notare con preoccupazione che l'operazione oltre oceano avviene mentre in Italia la multinazionale del freddo ha imposto sacrifici ai lavoratori ed ottenuto risorse importanti dallo Stato. E interviene anche il governatore del Veneto, Luca Zaia: «È un'operazione che dovrà essere chiarita nei contenuti e nelle conseguenze. Il nostro primo interesse sono i lavoratori veneti dell'Electrolux e del suo grande indotto, e la tenuta dell'accordo che è stato sottoscritto di recente con grandi sacrifici da parte delle maestranze.

Tutto questo non può, nè deve, essere messo in discussione da quest'acquisizione americana».

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