Economia

Enel spinge sui margini e tiene il debito "a bada"

In calo i ricavi, ma obiettivi 2016 raggiunti. Soddisfatto l'ad Starace. E il titolo sale dell'1,4%

Enel spinge sui margini  e tiene il debito "a bada"

Francesco Starace supera il test dei conti 2016, svelati parzialmente ieri con i dati del preconsuntivo. Un «ebitda» in crescita e sopra le attese, nonostante ricavi in calo, e un debito pressoché stabile sono il miglior biglietto da visita per l'ad dell'Enel che in aprile punterà a restare alla guida della società: con il rinnovo delle grandi poltrone di Stato, Enel compresa, i numeri diffusi ieri hanno un certo peso.

Così come la conferma di tutti i target fissati lo scorso novembre. Questi numeri, da inquadrare in un contesto energetico sfidante, rivelano come la società italiana sia stata in grado di fare margini nella maggior parte delle aree geografiche in cui opera, in particolare in America Latina, ma anche nei mercati maturi e spesso saturi di Italia e Spagna. Così, l'ebitda 2016 si è attestata a 15,2 miliardi (15 miliardi nel 2015, +1,3%), in miglioramento rispetto al target di 15 miliardi annunciato lo scorso novembre. Sui ricavi, pari a 70,6 miliardi (-6,7%) rispetto ai 75,7 miliardi realizzati nel 2015, hanno invece pesato la riduzione delle vendite di energia generata (per effetto anche del deconsolidamento della società slovacca Slovenske Elektrarne), le minori attività di trading di energia elettrica, i minori ricavi conseguenti alle tariffe di distribuzione applicate in Italia e l'effetto cambi negativo. La terza voce resa nota ieri, quella dell'indebitamento, risulta stabile a 37,6 miliardi, ma un po' oltre il target a causa della variazione dei tassi di cambio rilevata negli ultimi mesi del 2016, con particolare riferimento a dollaro Usa e sterlina.

«Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel 2016, che sono una conseguenza dell'ottima implementazione della nostra strategia», ha affermato Starace che ha puntato molto sulla crescita nelle rinnovabili, un'efficiente gestione dei costi e il riassetto in America Latina. Mosse che gli hanno permesso di confermare i target 2016. E che lo preparano al meglio per il valzer delle poltrone (in scadenza anche i cda di Eni, Finmeccanica, Poste e Terna) di marzo-aprile.

Dopo i numeri di bilancio parziali, Enel ha chiuso la seduta in rialzo del 1,41% a 4,03 euro. Equita Sim ha confermato sul titolo il target price a 4,7 euro e il rating buy, lo stesso di Banca Imi che ha però ribadito il prezzo obiettivo a 4,5 euro.

Banca Akros ha invece confermato la raccomandazione «accumulate» con prezzo a 4,5 euro.

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