Economia

La Fifth Avenue parla francese: Tiffany cede ai rilanci di Lvmh

Il marchio Usa passa al superpolo del lusso transalpino che possiede ben 75 marchi tra cui Pucci e Loro Piana

La Fifth Avenue parla francese: Tiffany cede ai rilanci di Lvmh

Lvmh mette finalmente l'anello al dito di Tiffany per 14,7 miliardi di euro (pari a 135 euro per azione), 1,7 miliardi in più rispetto all'offerta iniziale.

Con il brand amato da Truman Capote e Audrey Hepburn (la Holly Golightly cinematografica in Colazione da Tiffany), il colosso del lusso francese completa la sua presenza nella vita quotidiana dei miliardari contemporanei che possono contare su una scelta di ben 75 marchi, di cui molti acquisiti in Italia.

Nella costellazione di Lvmh, nonostante le parure di Bulgari e i diademi di Chaumet, mancavano proprio gli anelli di fidanzamento, preziosi che già da fine 800 sono noti come «Tiffany setting» (uno stile particolare in grado di esaltare il brillante). Tiffany porta in dote, oltre a 300 vetrine, proprio l'allure cercata da Lvmh, un fascino che affonda le radici nel 1837 e con una tradizione nella lavorazione dei diamanti che risale al 1848 quando Charles Lewis Tiffany fu incoronato «king of diamonds». Un'icona della gioielleria di alta gamma forse un po' appannata negli ultimi anni (a giugno 2016 il titolo era sceso a 61,3 dollari, più della metà dell'offerta attuale), almeno fino all'arrivo al vertice di Alessandro Bogoglio (ex Bulgari) nel 2017.

Con Tiffany i nababbi potranno vivere 24 ore al giorno circondati dai brand dell'universo di Bernard Arnault che con un patrimonio di oltre 106 miliardi è la terza persona più ricca al mondo. I miliardari Lvmh indossano i completi di Loro Piana e calzano Berluti. Le emule di Audrey Hepburn che adorava le vetrine di Tiffany sulla Fifth Avenue perché «niente di brutto può accadere qui dentro», scelgono invece i tubini neri di Givenchy. Nella cabina armadio trovano posto anche Fendi, Emilio Pucci, Celine, Christian Dior, Kenzo, Loewe, Luis Vuitton, Loewe e Marc Jacobs. Indispensabile poi un orologio Tag Hueer o Zenit al polso e una goccia dei Givenchy Parfumes. In casa non mancano praline e panettoni di Cova, la pasticceria della tradizione milanese, mentre in cantina la collezione di bollicine è al completo con Ruinart, Moët & Chandon, Hennessy, Veuve Clicquot, Krug, Mercier e Dom Pérignon. Nel tempo libero poi il cliente Lvmh legge Les Echos e Investir, ascolta Radio Classique, fa shopping a La Samaritaine e porta i bambini nel Jardin d'Acclimatation, il parco voluto da Napoleone III e dall'imperatrice Eugenia. Per chi ama il mare il colosso del lusso propone gli yatch di Royal Van Lent. In vacanza infine i Paperoni possono scegliere tra la collezione di maison Cheval Blanc (Courchevel, Maldive, Saint Barthélemy, Saint Tropez e presto a Parigi) dove esclusività e privacy costituiscono un mantra e gli hotel di lusso di Belmond (a iniziare dall'Hotel Cipriani di Venezia).

Magari prima o poi il cliente di Lvmh tiferà il Milan dagli spalti di San Siro visto che, nelle ultime settimane, sono aumentate le indiscrezioni di una offerta fino a 1,2 miliardi al fondo Elliot per rilevare il club rossonero. Indiscrezioni finora smentite da Parigi. In Borsa Lvmh è salita a Parigi del 2%.

Tiffany oltre il 6% a 132 dollari, ancora sotto il prezzo dell'offerta.

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