Economia

Finmeccanica paga a Piazza Affari le nozze Eads-Bae

Finmeccanica paga a Piazza Affari le nozze Eads-Bae

L'ombra del nuovo gigante dei cieli oscura Finmeccanica. L'annunciata fusione tra i due colossi aerospaziali, Eads e Bae Systems, rischia di emarginare nel settore difesa la controllata dal Tesoro, che ha vissuto in Borsa una giornata difficile: il titolo ha perso il 5,35%. Non è bastato a rassicurare i mercati il comunicato diramato dalla società: «L'annuncio di trattative per una possibile integrazione delle attività di Eads e Bae Systems rappresenta un passo decisivo - si legge - nel processo di consolidamento dell'industria della difesa a livello europeo; passo ancor più significativo, in termini geo-politici, considerando i due accordi bilaterali conclusi in tempi recenti tra Francia e Germania e tra Francia e Regno Unito. Finmeccanica, che nel tempo ha promosso e partecipato all'integrazione della difesa europea, attribuendo a tale sviluppo una rilevanza strategica, intrattiene con entrambe le società rapporti di partnership consolidati sul piano industriale, tecnologico e commerciale, che continueranno con il nuovo aggregato». Dal canto suo, il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, prende tempo: «Non ho ancora un'idea né sono in grado di fare valutazioni. Se succederà sentiremo Finmeccanica e capiremo qual è lo scenario competitivo», ha detto.
Ma secondo gli addetti ai lavori il «risiko» nel settore della difesa lascia alla società guidata da Giuseppe Orsi una sola opzione: Thales. «Non rimangono altri player europei - sostiene un analista di Mediobanca - mentre con gli americani diverrebbe una cessione da parte del governo italiano piuttosto che una fusione tra pari».
La fusione con la concorrente francese era stata presa in considerazione da Finmeccanica in passato, poi abbandonata. Ma ora le nozze fra la britannica Bae e la franco-tedesca Eads, controllante di Airbus, darebbero vita a un colosso con un fatturato di circa 90 miliardi.

Che renderebbe molto difficile per Finmeccanica ottenere ordini in Francia, Regno Unito e Germania, anche alla luce dei prevedibili tagli ai budget della difesa già dall'anno prossimo.

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