Economia

Fitch avverte gli Usa: "A rischio la tripla A"

La tripla degli Stati Uniti è a rischio se il governo non interverrà entro la fine dell’anno sul "fiscal cliff"

Ci sono "rischi significativi" per il rating "AAA" degli Stati Uniti se non verrà affrontato il fiscal cliff, ovvero l’aumento delle tasse e la stretta della spesa a partire da fine anno. Senza un piano entro la prima metà del 2013 ci sono significativi rischi. Ai microfoni di Bloomberg TV il direttore dei rating sovrani di Fitch David Riley torna a parlare di crisi economica: oltre a tirare le orecchie all'America, lancia l'ennesimo avvertimento pure all'Italia. I tecnici dell'agenzia di rating statunitense hanno infatti previsto che l’economia italiana chiuderà il 2012 con una contrazione dell’1,9%. Non solo. Per il 2013 si attendono una crescita zero per il sistema Italia.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, ha sottolineato Riley, "la cosa più importante per noi è l’unità di Washington", è "più importante" questo che una vittoria alle elezioni del presidente americano Barack Obama o del candidato repubblicano Mitt Romney. Una Washington unita può risolvere il fiscal cliff, con il quale gli Stati Uniti rischiano di scivolare in "recessione", afferma Riley. Il capo analista di Fitch precisa che ci sono due punti di forza che sostengono il rating "AAA" degli Stati Uniti e che l’altra nota positiva è il mercato immobiliare che mostra segnali di ripresa. "Gli Stati Uniti devono affrontare il problema delle tasse e della spesa - mette in evidenza Riley riferendosi al fiscal cliff - devono assumere alcune decisioni al riguardo. C’è bisogno di un piano per gestire il debito". E ancora: "Se non ci sarà un piano per la prima metà del 2013 ritengo ci siano significative minacce per il rating americano".

Per quanto riguarda il Belpaese, invece, Fitch ha operato il downgrade del rating di sette banche italiane di medie dimensioni. Il rating sulle emissioni a lungo termine della Popolare di Sondrio e del Banco di Desio e della Brianza passa da "A-" a "BBB+". Per la Bpm da "BBB" a "BBB-". Per Carige, Popolare di Vicenza, Credito Valtellinese e Veneto Banca da "BBB" a "BB+". Al contempo Fitch ha confermato il rating di Bper e Credem, per entrambi a "BBB". Per tutti gli istituti considerati sono negativi gli outlook sulle emissioni.

"Il declassamento riflette - ha spiegato l’agenzia - il peggioramento delle condizioni dei mercati e il perdurare di alti rischi sui margini di profitto".

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