Economia

Giù i profitti di Poste -9,7%, raccolta ok

Poste Italiane ha rilasciato i conti del semestre proprio nel giorno in cui è stato approvato il Ddl sulla concorrenza che potrebbe costare al gruppo guidato da Matteo Del Fante all'incirca 330 milioni di euro. La normativa infatti elimina, a partire dal prossimo 10 settembre, il monopolio di Poste Italiane sugli atti giudiziari che, a quanto risulta, frutta 15 euro per notifica. Insomma, le multe e citazioni in giudizio arriveranno anche attraverso altri operatori.

Nel frattempo, i conti di metà anno hanno risentito del sostanziale azzeramento delle partecipazioni detenute dal gruppo in Alitalia e Atlante oltre che del nodo riguardante i fondi immobiliari collocati dalla società a inizio Millennio e causa di accantonamenti a bilancio per cento milioni circa. Tre partite che, in termini di utili, hanno fatto registrare al gruppo 55 milioni in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

Tra gennaio e giugno l'utile netto è stato di 510 milioni, in calo del 9,7% rispetto al 2016 su un giro d'affari di 18 miliardi (+2%). Le masse gestite sono invece aumentate dell'1% a 500 miliardi.

Nel corso del secondo semestre del 2017 il gruppo sarà impegnato nella definizione di un nuovo piano industriale che si concentrerà, ha detto l'ad Matteo Del Fante, sulla «ristrutturazione del comparto» logistico e nell'ambito dei servizi finanziari «sul posizionamento nel comparto del transaction banking (sui pagamenti ndr)» e, soprattutto, sulla «focalizzazione delle attività di gestione del risparmio postale» e, più in dettaglio, sul «rafforzamento delle partnership nell'asset management». A iniziare dagli accordi con Anima, attualmente partecipata al 10,3%, ma in cui Poste può salire al 24,9%. «Tutte le opzioni sono sul tavolo» ha sostenuto il manager. Nelle ultime settimane si è parlato della creazione di un terzo polo del risparmio con l'unione di Aletti, Banco Posta e Anima, un polo partecipato dal gruppo di Del Fante e dalla Cassa Depositi e Prestiti, azionista di Poste con il 35% del capitale (a cui si aggiunge il 29% direttamente del Tesoro).

Sul fronte dei dividendi, Del Fante ha rassicurato gli azionisti: «I nuovi obiettivi contribuiranno a rafforzare la generazione di cassa e a supportare la politica di dividendi, che per il 2017 confermiamo in linea con gli ultimi due anni». CM

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