Economia

L'Ue smonta il piano Tsipras "Tante parole, pochi fatti"

Juncker contro il referendum: "Hanno votato un piano inesistente". Ma la Commissione parla per la prima volta di Grexit. La Bce gela la Banca di Grecia: "Il fondo Ela serve solo per le situazioni temporanee, non per la solvibilità"

Angela Merkel e Alexis Tsipras
Angela Merkel e Alexis Tsipras

Niente di fatto: Alexis Tsipras e il neo ministro delle Finanze, Euclid Tsakalotos, si sono presentati all'Eurogruppo a mani vuote. O meglio, con una proposta "orale": il testo arriverà solo domani.

"Vorremmo ricevere una proposta scritta molto rapidamente", ha tuonato il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem al termine dell’Eurogruppo, "I greci ci manderanno una richiesta di aiuti Esm (il fondo salva Stati) entro domattina, e un nuovo Eurogruppo telefonico la valuterà. Poi ci invieranno una lista di riforme. È troppo presto per essere ottimisti, la Grecia ha bisogno di riforme credibili ed è quello che vogliamo sentire da loro".

Prima del vertice, Tsipras ha incontrato François Hollande e Angela Merkel. Proprio la Cancelliera tedesca, però, ha chiuso - per ora - a una riapertura dei negoziati: "Mancano ancora le basi", ha detto, "Non abbiamo settimane, ma giorni per trovare un accordo".

"Tutto dipende dal signor Tsipras", ha aggiunto Jean-Claude Juncker, che stamattina aveva detto : "Lotterò fino alla fine per evitare una Grexit". Uno scenario che, se si verificasse, costerebbe "molto più dell'Argentina", come dice Daniel Gros, al Corriere della Sera. "In queste ore, in Grecia, assistiamo alla nascita di un nuovo peronismo", dice il direttore del Centro per gli studi di Politica europea, "Pieno di tante promesse. Fatto di orgoglio nazionale, speranza, autodeterminazione: e che tiene insieme destra e sinistra. È una tentazione che può estendersi anche ad altri Paesi".

Il popolo greco "ha votato no su un testo che non è più sul tavolo", accusa intanto il presidente della Commissione Ue alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, "Certamente rispettiamo il referendum, ma non ho capito cosa è stato chiesto ai cittadini. C’è chi di nascosto punta sull’uscita della Grecia. In Europa non esistono risposte facili. La commissione Ue farà in modo che riprendano i negoziati. È tempo che torni il buon senso, che si torni a negoziare e si fermi la sparatoria a bruciapelo. È inaccettabile per la Commissione essere chiamati terroristi. Da parte di Atene è stato un grave errore lasciare il negoziato. Ora ci dica come vuole districarsi".

Intanto un duro attacco alla Grecia, che è tornata a chiedere un soccorso per le banche, arriva anche dalla Bce: "L’obiettivo della liquidità di emergenza (Ela) è sostenere banche solvibili che si trovano ad affrontare problemi di liquidità temporanea", dice l'istituzione guidata da Mario Draghi, "L’Ela affronta problemi di liquidità nel breve termine e non ha lo scopo di fornire un sostegno alla solvibilità".

Nel frattempo fonti Ue parlano di sette miliardi al più presto (entro le prossime 48 ore) richiesti dal premier greco Alexis Tsipras ai vertici di Bruxelles: si tratterebbe di un "prestito ponte" per fare fronte all’emergenza, cioè ai debiti in scadenza, ed evitare il default.

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