Economia

Groupama avvia la campagna d'Italia

Il neo direttore generale: «La Penisola è un laboratorio di innovazione»

Una nuova governance, una semestrale in salute e soprattutto 20 milioni di euro di investimenti in Italia entro il 2018 perché il nostro Paese non è solo uno dei mercati ad alto potenziale per il gruppo ma rappresenta anche un laboratorio di innovazione. Questi in sintesi le chiavi di sviluppo per Groupama che ieri ha riunito il cda sui risultati di metà anno: la filiale italiana ha segnato un utile netto di 25,9 milioni, in progresso del 10,2% rispetto ai 23,5 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, e un giro d'affari di 747 milioni, in calo del 13 per cento. La riduzione va attribuita a una scelta strategica nel settore Vita, oltre che per quanto riguarda i Danni - alla riduzione dei premi auto, fenomeno comune a tutto il mercato.

Il board è servito anche per varare il riassetto al timone della compagnia. Dominique Uzel lascia, infatti, le cariche ricoperte da due anni di amministratore delegato e direttore generale della filiale italiana della compagnia francese e si concentrerà esclusivamente sullo sviluppo internazionale del gruppo, dal momento che ricopre anche il ruolo di direttore generale internazionale. Charles de Tinguy sarà il nuovo amministratore delegato e Yuri Narozniak ricoprirà il ruolo di direttore generale. Quello di de Tinguy è di fatto un rimpatrio, perché è stato a lungo capo dell'Italia fino all'acquisizione di Nuova Tirrena nel 2007 e conosce benissimo il nostro mercato nonché la rete agenziale.

«La nuova governance segna una tappa importante per la strategia di Groupama in Italia che sarà segnata dall'innovazione», spiega a il Giornale il neodirettore generale, Yuri Narozniak (nella foto sopra). Il rapporto con il cliente va adeguato alla sempre maggiore digitalizzazione dei servizi e il customer care diventa una leva per la crescita del gruppo francese nella Penisola che oggi contribuisce per quasi il 10% al volume d'affari del gruppo e per il 25% agli utili registrati nel semestre con la stima di arrivare a 35-40 nuove aperture di agenzie entro fine anno e senza fusioni o acquisizioni. «La dedizione al cliente che è radicata nella cultura mutualistica del gruppo, oggi significa customer experience, dunque innovazione e investimenti. L'Italia ha il vantaggio di una diffusione telematica dei servizi che non vediamo in nessun altro Paese e per questo è un laboratorio di innovazione», spiega Narozniak sottolineando che da qui al 2018 il gruppo investirà circa 20 milioni in innovazione nel nostro Paese. A cui vanno aggiunti quelli di gruppo per il piano digitale e le partnership commerciali come quelle siglate in Francia con il colosso delle tlc Orange e la Renault, «per questo abbiamo un'offerta che ci distingue. Vogliamo rispond0ere alle richieste di prevenzione del rischio. In aggiunta alla prossimità delle nostre agenzie e al rapporto umano, con la tecnologia possiamo avere un dialogo quotidiano», prosegue il manager. Che nel mercato italiano vede grandi opportunità di business perché «ha un tasso di penetrazione nel comparto non auto molto basso, c'è un grande spazio dove crescere. Groupama non ha inoltre accordi bancassicurativi in Italia «e con l'attuale calo dei tassi di interesse questo si è rivelato un vantaggio», spiega Narozniak. Quanto ai conti, conclude, «in un contesto di mercato difficile abbiamo migliorato i fondamentali tecnici sia nel Danni che nel Vita, il combined ratio (ovvero l'incidenza percentuale dei costi complessivi per sinistri e spese rispetto al valore dei premi di competenza dell'esercizio) migliora di 1,2 punti e il new business value del Vita cresce di 0,5 punti. Elementi cruciali per finanziare gli investimenti in quanto contribuiscono all'utile netto che è balzato del 10% nonostante un rallentamento della raccolta premi».

CC

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