Politica economica

Gubitosi presidente Luiss. Passo indietro di Bonomi

Per la prima volta l'Università di Confindustria non sarà guidata da un suo ex leader. Nel cda entra anche Amato

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Alla fine Carlo Bonomi ha dovuto accettare le rigide regole dell'Università Luiss e dovrà rinunciare al prestigioso ruolo di presidente dell'ateneo romano controllato da Confindustria. Galeotta fu la laurea che l'attuale presidente dell'associazione degli industriali italiani non ha e che è un requisito indispensabile per guidare l'Università. Per questo, nel suo ruolo di azionista, Bonomi non ha potuto proporre se stesso, scegliendo invece il nome di un manager molto noto: Luigi Gubitosi, già vicepresidente della stessa Confindustria nonché al vertice di aziende private come Wind e Telecom, ed ex direttore generale della Rai.

La mossa di Bonomi, secondo indiscrezioni, è stata alquanto sofferta e meditata: gli ambienti confindustriali gli avevano ventilato l'opportunità di indicare un altro past president, che poteva essere l'attuale numero uno della Luiss Vincenzo Boccia, per un secondo mandato, o Antonio D'Amato. In questo modo sarebbe stata rispettata la consolidata prassi di avere al vertice della Luiss un ex presidente di Viale dell'Astronomia. Ma Bonomi ha preferito sparigliare: se deve essere proprio lui il primo a non poter godere del feudo della Luiss dopo i 4 anni di mandato Confindustriale, allora non ne beneficerà nessun altro «pezzo grosso» dell'associazione. Una linea che si ritrova anche nella composizione del cda, di altissimo profilo, ma senza big confindustriali. Così, al termine del percorso delle nomine, ALuiss, l'ente promotore dell'Università Luiss Guido Carli - composto da Confindustria e Confindustria Servizi - «ha designato il nuovo presidente dell'Università nella persona di Luigi Gubitosi, già vicepresidente nazionale di Confindustria, e i seguenti consiglieri: Giuliano Amato, Luigi Carbone, Monica Maggioni, Paolo Magri, Antonino Mattarella e Andrea Zoppini. In parallelo l'assemblea di ALuiss ha nominato anche i nuovi componenti del suo cda, che poi ha provveduto a eleggere al suo interno presidente e vicepresidente esecutivo, rispettivamente nelle persone di Vito Grassi e Barbara Beltrame Giacomello, attuali vicepresidenti nazionali di Confindustria, che entreranno anch'essi a far parte del cda della Luiss.

Dal lato del sistema Confindustria, la partita della Luiss indebolisce Bonomi a meno di sei mesi dalla campagna elettorale per il vertice di Confindustria. Una corsa che Bonomi, giunto al quarto anno di mandato, non può fare.

Ma che ora diventerà difficile per tutta quell'asse del Nord, a cominciare da Assolombarda, che lo aveva portato in Via dell'Astronomia nel 2020.

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