Economia

Helpling compra Spikifi

Helpling compra Spikifi

A meno di un anno dalla sua nascita e dopo essersi affermato come il servizio di pulizia on-demand più usato e diffuso a livello mondiale, Helpling annuncia oggi il suo arrivo a Singapore, Emirati Arabi e Australia. Inoltre l’espansione in Asia di Helpling segue un round di investimenti di 17 milioni di dollari ricevuto lo scorso dicembre. Al momento la giovane startup offre servizi di pulizia in oltre 200 città diverse distribuite su undici nazioni, tra Europa, America, Asia e Oceania, conta più di 50.000 clienti attivi, oltre 50.000 appartamenti puliti e garantisce lavoro nel settore dei servizi domestici ad oltre 5.000 addetti.

Come ha commentato uno dei due fondatori di Helpling, Benedikt Franke, “Singapore, gli Emirati Arabi e l’Australia costituiscono mercati importantissimi per il nostro modello di business: si tratta di paesi che condividono un approccio al consumo basato sui servizi, in particolare quelli domestici e con un’avanzata tecnologia e predisposizione al consumo e acquisto online. L’industria dei servizi domestici però non è stata ancora in grado di sfruttare al meglio i vantaggi della digitalizzazione: noi siamo qui per facilitare quest’integrazione e colmare questo gap”.

A Singapore Helpling ha acquisito il competitor locale Spikify, il cui marchio è stato così cambiato con effetto immediato, mentre il co-founder e CEO di Spikify Hoe Yeen Teck è diventato il nuovo country manager Helpling. L’accordo permette di unire i punti di forza delle due compagnie in un’unica organizzazione - l’expertise tecnologica di Helpling e la conoscenza delle preferenze dei consumatori locali di Spikify. Come ha commentato Hoe Yeen Teck, “la piattaforma online di Helpling ci permetterà di espandere il nostro servizio su tutta l’isola garantendo ai clienti un efficace servizio di pulizia”. “Una strategia, quella di acquistare la startup Spikify “ - spiega il co-founder Alberto Cartasegna “che deve far pensare anche gli attori dell’ecosistema Italiano. Riconducibile allo stesso trend è, infatti, la recente acquisizione dell’italiana Pizzabo. Seppur in contesti diversi, entrambe le acquisizioni devono essere lette sotto la stessa, interessante, lente: è in atto un’importante evoluzione dell’ecosistema mondiale, nuove opportunità di exit si stanno aprendo, ottima notizia non solo per Singapore ma anche per le startup (e i VC) del Bel Paese”.

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