Economia

Hogan: «Il caos di Fiumicino pesa sulla voglia di investire»

L'ad di Etihad: «Adr si dimostri all'altezza Ma Alitalia è stato un ottimo investimento»

nostro inviato a Rimini

È ancora convinto che Alitalia sia stata un «ottimo investimento». Nel 2017 la compagnia andrà in utile. Ma su Aeroporti di Roma e lo scalo di Fiumicino James Hogan, ad di Etihad e vicepresidente della compagnia italiana, ha molto da ridire. E non lo nasconde mentre parla con i giornalisti a margine del Meeting di Comunione e liberazione, dove si trovava insieme al ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio.

Dopo l'incendio che ha reso temporaneamente inutilizzabile parte dello scalo, con effetti anche nei giorni successivi, si deve «ricostruire la fiducia verso i passeggeri italiani e internazionali. Inoltre è importante che la società proprietaria dimostri di essere all'altezza delle sfide di questo scalo. Deve dimostrare la capacità di investire, perché questo aeroporto è centrale nella nostra strategia». Eventi come l'incendio al Terminal tre rischiano di «avere un impatto sulla fiducia e sulla voglia di investire». Anche perché in Europa «ci sono 169 aeroporti in cui è facile operare: per noi è estremamente importante». Messaggio chiaro, che il ministro ha recepito e cercato di depotenziare, ricordando come Adr abbia in programma un piano di investimenti consistenti.

Lo stesso Hogan non ha infierito e ha spostato il ragionamento sull'investimento in Alitalia che la compagnia degli Emirati considera ancora un buon affare. «Nel 2017 - ha confermato il manager australiano - riporteremo Alitalia in utile». «All'inizio – ha spiegato - eravamo molto scettici ma dodici mesi dopo posso dire che è un ottimo investimento: è stata imboccata la strada giusta. L'Italia è un Paese meraviglioso, con un mercato interno forte. Le interferenze politiche - ha ammesso - ci sembravano un ostacolo» ma c'è stato «un atteggiamento positivo verso il piano da parte di azionisti, sindacati e governo». Su questo aspetto Del Rio ha reso omaggio al predecessore Maurizio Lupi, scherzando sulle «cene pagate ad Hogan» per convincerlo a investire in Italia. «Solo prosciutto e melone», ha replicato l'attuale capogruppo di Ap alla Camera.

Hogan ha confermato che la «volontà di investire» non manca, così come quella di trovare una soluzione su Fiumicino, che accontenti la compagnia e lo scalo romano. Non si tratta quindi di contabilizzare i danni subiti da Alitalia. Ma di «sapere di poter contare su uno scalo in grado di cogliere le opportunità di internazionalizzazione».

Tra le priorità, un «sistema integrato di trasporti» che soddisfi le esigenze del turismo.

Scenario che investe le Ferrovie e che, secondo il suo ad Mario Michele Elia, è già iniziato, con il rafforzamento delle navette che collegano l'alta velocità agli aeroporti.

Commenti