Economia

Con i tassi mai così bassi risale la voglia di mutuo

Prezzi a sconto e costi al minimo creano un'occasione storica. Un debito da 200mila euro a 20 anni costa oggi 48mila euro in meno di 7 anni fa

Le nuove erogazioni di mutui per l'acquisto di immobili hanno registrato un incremento annuo del +86,1% rispetto ad agosto 2014. Lo rivela l'Abi (Associazione Bancaria italiana) nel suo ultimo report di settembre 2015. Ma come mai le famiglie italiane stanno tornando ad investire nel mattone?

Soprattutto per due combinazioni particolarmente favorevoli: prezzi delle case a sconto e tassi di interesse ai minimi storici. Un contesto talmente invitante che viene visto con favore anche dai consulenti delle grandi reti di promotori (come Fideuram e Mediolanum) che possono valutare quanto il cliente possa destinare per l'acquisto della casa e quanto per gli investimenti finanziari. Le quotazioni delle abitazioni sono, infatti, risultate ancora in calo anche nei primi 9 mesi di quest'anno (-4,2% rispetto a settembre 2014) portando i prezzi medi delle abitazioni al di sotto del 30% - 40% dai massimi pre crisi (2007). A questo invitante «incentivo ad acquistare» se ne aggiunge un altro altrettanto importante: i tassi dei mutui. A settembre, quelli medi sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni (per due terzi a tasso fisso e il restante a tasso variabile), si sono attestati, infatti, al 2,66% (rispetto al 2,99% di 12 mesi fa e al 5,72% di fine 2007). Tradotto in pratica significa che per un mutuo da 200mila euro per 20 anni al tasso fisso del 2,66%, si pagheranno in meno 7.850 euro rispetto allo stesso mutuo sottoscritto nell'agosto 2014 e addirittura 78mila euro in meno rispetto a quello che si sarebbe pagato per lo stesso mutuo acceso nel 2007.

Sul mercato è possibile scegliere mutui con tassi di interesse anche inferiori alla media, e contratti con particolari clausole che però non sembrano essere al momento più interessanti rispetto a quelli classici a tasso fisso o a tasso variabile. Infatti sia il tasso misto (quando cioè è prevista l'applicazione in tempi determinati e successivi, sia del tasso fisso che del tasso variabile) che quelli con il cosiddetto Cap (che partono da un tasso variabile iniziale leggermente superiore a quello di mercato, attualmente l'1,65% per un mutuo a 20 anni, e con una clausola di tetto massimo al tasso in caso di aumento dello spread , per esempio al 3,60%), non risultano molto competitivi. Resta, invece, sempre valida la surroga, ovvero la richiesta di cambio del «vecchio» mutuo (contratto in precedenza) con un nuovo mutuo. Un vantaggio, come fa notare Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline.it , per molte famiglie dal momento che le condizioni degli attuali mutui sono molto convenienti rispetto al passato e non si limita a chi ha acceso un mutuo nel 2011 - 2012, pagando un tasso anche superiore al 6%, ma anche a tutti coloro che lo hanno fatto negli ultimi 10 anni quando i tassi si muovevano al di sopra dei cinque punti percentuali.

Significa che tramite la surroga si può risparmiare tra i 40mila e i 60mila euro in totale, nel caso di mutui ventennali, e fino anche a 100mila euro per quelli di 30 anni: per chi ha sottoscritto un mutuo prima del 2005 potrebbe invece scoprire con piacere che la surroga potrebbe fargli risparmiare tra i 10 e i 20mila euro.

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