Economia

Ing patteggia sul caso "riciclaggio"

L'istituto non avrebbe vigilato sui clienti. Pagherà 30 milioni

Ing patteggia sul caso "riciclaggio"

Costa 30 milioni a Ing Direct, il colosso olandese dell'home banking, chiudere il processo penale aperto a suo carico dalla Procura di Milano, che la accusava di avere aperto delle falle nei suoi sistemi di controllo che vennero utilizzati da alcuni clienti per riciclare i proventi di una cospicua serie di truffe on line. L'indagine era nata dalle segnalazioni provenienti dalle autorità giudiziarie di Austria e Germania che avevano notato come dietro truffe telematiche legate alle vendite per corrispondenza o all'affitto di case ci fossero conti Ing legati alle filiali italiane.

L'inchiesta dei pm Gaetano Ruta e Francesco Ciardi si è conclusa con un accordo tra accusa e difesa per una sanzione di un milione di euro e la confisca di altri ventinove. Nell'udienza fissata per il prossimo 4 febbraio sarà il giudice preliminare Roberto Crepaldi a valutare la congruità del patteggiamento. Nell'atto di imputazione formulato dai pm a carico di Ing Direct si legge che la banca «ometteva d adottare modelli di gestione idonei a evitare la commissione dei reati di riciclaggio». Una omissione volontaria, «in esecuzione di un medesimo disegno criminoso compiuto da soggetti apicali». L'obbligo di profilare il rischio dei clienti, afferma la Procura, non è stato rispettato anche se si trattava di soggetti già segnalati dalla magistratura e autori di operazioni sospette. Gli autori delle truffe avrebbero fatto pervenire sui conti italiani presso Ing Direct somme «per un valore di 3,9 milioni di euro» che «venivano poi riciclati mediante per lo più con prelievi di contante (per l'83% dei casi) intervenuti a ridosso dei bonifici grazie ad una policy aziendale sull'uso del contante non in grado di intercettare le anomalie operative». Nel caso in cui le anomalie venissero notate, Ing Direct anzichè blocccre immediatamente il conto dava sessanta giorni di preavviso al correntista sospetto, «consentendo al cliente di fruire del tempo necessario a disperdere le tracce dei profitti dei reati».

Tra le accuse a Ing Direct anche quella di avere agevolato la truffa ai danni dello Stato commessa da una Onlus, «Volontari senza frontiere», finita nel frattempo sotto inchiesta da parte della magistratura.

In totale sarebbero 221 i conti correnti online aperti presso Ing Direct e utilizzati per riciclare il denaro.

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