Economia

Kraft rinuncia a Unilever: niente nozze

Il gruppo Usa ritira la maxi-offerta da 143 miliardi davanti al "no" degli olandesi

Kraft rinuncia a Unilever: niente nozze

Il nuovo gigante mondiale dell'alimentate e dei detersivi, già celebrato da alcuni osservatori come l'ultimo capolavoro di Warren Buffett, si dissolve ancor prima di essere nato: nella serata di ieri la statunitense Kraft Heinz ha infatti rinunciato a mangiarsi la anglo-olandese Unilever, per cui aveva messo sul piatto 143 miliardi di dollari. Ai cambi correnti 134 miliardi di euro, per quella che sarebbe stata la maggiore fusione transatlantica mai realizzata.

L'annuncio della ritirata, ufficialmente definita «amichevole», è contenuta in un comunicato, nel quale Kraft rimarca di essersi fermata davanti alla bocciatura riservatale da Unilever e alla sua «forte ostilità». Insomma la fusione che avrebbe creato un gruppo secondo solo a Nestlè, almeno per ora, non si fa. Visti i toni - i due big «mantengano un'alta considerazione» reciproca - non si possono tuttavia escludere future collaborazioni in un settore già peraltro molto concentrato.

L'offerta di matrimonio choc di Kraft (50 dollari per azione tra contanti e azioni, pari a premio del 18% sui corsi di Borsa), era peraltro subito stata bollata come insufficiente dalla «preda» Unilever, che anche paventato il rischio che i tagli commessi alla fusine avrebbero messo a rischio la sopravvivenza dei suoi marchi: tra i più noti in Italia si possono ricordare Dove, Lipton, Knor, Algida o Calvè. Mentre a Kraft riempie gli scaffali dei nostri supermercati con prodotti come Plasmon e Philadelpia. Unilever aveva inoltre subito chiuso la porta a ogni ulteriore discussione. Per quanto riguarda il mercato italiano, contro il nuovo big aveva alzato la voce anche Coldiretti, critica verso le dieci multinazionali cui fa capo quasi il 70% del mercato alimentare mondiale.

L'unione Kraft-Unilever piaceva invece molto agli analisti, sia perché già si scommetteva sulle future sinergie sia perché sarebbe stato un ottimo completamento della unione, avvenuta nel 2015, tra le sottilette Heinz e la maionese Kraft: la prima controllata appunto da Buffett, la seconda dal big del private equity 3G Capital Partner.

Su questa prospettiva - oggi il gruppo Kraft-Heinz è la quita realtà del settore - venerdì scorso a Wall Street le azioni Kraft avevano messo a segno un rialzo superiore al 7% e ancora meglio avevat fatto Unilever con un più 12 per cento. Ora, che il matrimonio è naufragato, agli analisti il compito di rifare i conti.

MR

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