Economia

Lavazza fa 82 milioni di utili e punta sull'estero

Ricavi a 1,9 miliardi (+29%). L'ad Baravalle: "L'obiettivo al 2020 è a quota 2,2 miliardi"

Lavazza fa 82 milioni di utili e punta sull'estero

Lavérune (Francia) - Un 2016 da incorniciare per il gruppo Lavazza. Nello stabilimento alle porte di Montpellier, i vertici della storica azienda hanno presentato i risultati al 31 dicembre 2016. I ricavi consolidati - compresi i dieci mesi di contributo di Carte Noire, acquisita il 29 febbraio 2016 - ammontano a 1,9 miliardi, in crescita del 29% rispetto all'anno precedente. Un incremento legato per il 4% a una crescita organica, nettamente superiore a quella media del mercato (+2%).

L'accelerazione, tuttavia, è dovuta alle acquisizioni. Oltre alla francese Carte Noire, negli ultimi due anni sono entrate a far parte del gruppo anche Merrild (Danimarca) e la nuova controllata Lavazza Australia. Grandi numeri anche dai mercati esteri: il fatturato ha raggiunto quota 60,3% (52,8% nel 2015) grazie, in particolare, al contributo della Francia che oggi è il secondo Paese dopo l'Italia con un polo di 500 dipendenti e ricavi 2016 pari al 20% del totale del gruppo.

«Nel 2017 - ha detto Antonio Baravalle, ad di Lavazza - vogliamo continuare il percorso intrapreso impegnandoci per un'integrazione perfetta, al fine di diventare uno tra i più importanti player mondiali del caffè, mantenendo le nostre caratteristiche di produttore premium italiano. Con una capacità di crescita organica maggiore del mercato prevediamo di raggiungere i 2,2 miliardi di fatturato nel 2020». Il risultato operativo è stato pari a 61,7 milioni (+34,1% rispetto ai 46 milioni del 2015). L'utile 2016 è pari a 82,2 milioni, mentre la posizione finanziaria netta è 687,5 milioni (1,3 miliardi nel 2015).

Sul mercato italiano, nonostante i consumi di caffè siano in calo da tre anni, Lavazza ha incrementato la propria quota, che si attesta al 41%. Con l'acquisizione di Carte Noire, lo stabilimento francese di Lavérune è entrato nel perimetro del sistema industriale del gruppo e costituisce oggi, con Settimo Torinese e Gattinara in Italia, uno dei poli nei quali vengono realizzati tutti i prodotti. Grazie a un investimento da 16 milioni è stato riconfigurato tutto l'impianto, rendendolo più moderno e aperto a sviluppi futuri con linee produttive hi-tech.

«Siamo un'azienda che ama parlare del suo heritage - ha detto Marco Lavazza, vicepresidente del gruppo - ma che ha anche una visione rivolta al futuro e una passione per l'eccellenza che ci hanno consentito di integrarci con Carte Noire e Merrild in tempo record.

Intendendo l'acquisizione come un arricchimento, un'opportunità a due vie, dove ciascuno completa l'altro e gli apre nuove prospettive, abbiamo condiviso percorsi di innovazione e tecnologia e abbiamo investito sulle persone e sui processi al fine di rendere l'integrazione rapida, efficiente e soddisfacente per tutti».

Commenti