Economia

Lavorare da casa, ecco la legge per lo "smart working"

Una proposta in nove articoli che disciplina le prestazioni dei lavoratori dipendenti fuori azienda

Lavorare da casa, ecco la legge per lo "smart working"

Si chiama smart working e si tratta del "lavoro agile", cioè la possibilità di lavorare da casa o comunque fuori dall'ufficio.

La proposta è collegata alla Legge di Stabilità e promette di intervenire su diritti, privacy, infortuni e retribuzione per chi è dipendente di un'azienda, pubblica o privata, ma costituisce una norma-cornice che lascia ampio margine per la contrattazione collettiva e individuale.

I requisiti sono l'esecuzione della prestazione fuori dai luoghi aziendali, anche solo in parte (un giorno a settimana), la possibilità di usare strumenti per svolgere il lavoro in remoto e l'assenza di una postazione fissa anche fuori dai locali aziendali.

Il principio affermato dal ddl è la volontarietà, a sua volta regolata da un accordo scritto fra le parti, con cui vengano definiti modalità e utilizzo dei dispositivi tecnologici. L'intesa deve indicare anche le fasce orarie di riposo.

Il lavoro agile può essere a tempo determinato o indeterminato, ma si può recedere solo per giusta causa o con un preavviso non inferiore ai 30 giorni.

Il trattamento economico e normativo non deve essere inferiore a quello dei colleghi che lavorano in ufficio, mentre i controlli del del datore di lavoro devono restare nell'ambito dell'accordo individuale o nel rispetto della legge sui controlli a distanza.

Nel ddl c'è posto anche per gli infortuni: sono coperti quelli occorsi lavorando fuori azienda, sia quelli avvenuti durante il normale percorso di andate e ritorno ad esempio dal luogo di abitazione al coworking.

La norma prevede che siano riconosciuti anche gli incentivi fiscali e contributivi che la Stabilità prevede per la contrattazione di secondo livello.

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