Economia

L'Italia "made in" Technogym vince la sua ottava Olimpiade

Il gruppo scelto dal Giappone come fornitore esclusivo per la kermesse del 2020. Il business con le federazioni

Maroni, Pisapia, Nerio Alessandri e Giuseppe Sala seduti sulle "bowls" di Technogym
Maroni, Pisapia, Nerio Alessandri e Giuseppe Sala seduti sulle "bowls" di Technogym

Dal garage della casa di famiglia a Gambettola, nei dintorni di Cesana, alle Olimpiadi di Tokyo. Nerio Alessandri, fondatore e presidente di Technogym, si prepara a disputare l'ottava olimpiade, quella appunto nella capitale giapponese, come fornitore esclusivo di attrezzature per gli allenamenti degli atleti. Il che si traduce nella possibilità di ottenere feedback sui macchinari dai 15mila migliori atleti a livello globale per continuare ad innovare; in contatti e opportunità di contratti con le federazioni presenti ai giochi; nel rafforzamento del gruppo sul fronte asiatico, un mercato dagli ampi spazi di crescita e, infine, in un'immensa visibilità per quanto riguarda il brand, che già nel nome richiama le due caratteristiche fondanti dell'azienda: tecnologia e innovazione. «Questo traguardo rappresenta una vittoria non solo per Technogym ma per tutto il sistema made in Italy», ha commentato Alessandri.

Se non si trattasse di un imprenditore tricolore, la storia di Alessandri rappresenterebbe a pieno la realizzazione del sogno americano. Technogym nasce nel 1983 nella estrema provincia italiana, a pochi chilometri dalla Riviera Adriatica, da un'idea di un giovane disegnatore industriale. Alessandri infatti nel tempo libero si incaponisce nel voler creare attrezzature per allenarsi belle e innovative, oltre che efficienti. Il successo ottenuto con le prime macchine, sperimentate nel garage di casa e vendute nelle palestre del circondario, convince l'imprenditore a dedicarsi al progetto a tempo pieno. Oggi Technogym continua ad avere sede a Cesena, dove ha costruito un proprio campus per sperimentare, formare e innovazione, è presente in oltre 80mila palestre di più di cento Paesi, conta su 14 filiali e 2.300 dipendenti ed è riconosciuta come un'eccellenza italiana nel mondo sia per l'efficienza delle attrezzature prodotte sia per l'idea alla base dell'allenamento proposto.

Technogym infatti ha offerto, in un universo fino a pochi decenni fa dominato dagli americani con i poster di culturisti alla Arnold Schwarzenegger e le lezioni video di aerobica di Jane Fonda, un'ispirazione diversa, forse più latina, quella di un obiettivo di «wellness» a 360° gradi, un benessere globale che passa da stile di vita sano, programmi di allenamento individuali e anche l'intrattenimento. E infatti i 1.200 attrezzi che saranno messi a disposizione degli atleti olimpici e para olimpici di Tokyo 2020 saranno integrati al sistema Mywellness cloud, piattaforma che offre agli atleti la connessione al proprio programma di training personale.

E questo successo tutto italiano passa anche dalla Borsa, dove la società è approdata nella primavera del 2016 con una valutazione di 750 milioni oggi triplicata a 2,33 miliardi.

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