Economia

Lupi: «Occorre rivedere l'accordo con Air France»

Secondo il ministro dei Trasporti più utile sarebbe la partnership con una compagnia russa o cinese. Attesa per la "formula" Del Torchio

Lupi: «Occorre rivedere  l'accordo con Air France»

È stata rimandata al 3 luglio la presentazione del piano industriale triennale di Alitalia. Il motivo è un'indisponibilità, per la data prevista di domani, del presidente Roberto Colaninno. Certo è che tra i soci principali (oltre allo stesso Colaninno c'è Air France, Intesa Sanpaolo, Riva e Benetton) c'è grande attesa per il piano industriale che sarà presentato dal neo ad Gabriele Del Torchio. Un piano di rilancio, con investimenti sul lungo raggio e una riorganizzazione del breve-medio, teso a cercare di aumentare i ricavi della compagnia.
I costi sono già stati tagliati all'osso, non c'è più nulla da raschiare e quindi è necessario puntare su maggiori vendite. Operazione non semplice in tempi come questi. Inoltre, crescono anche i malumori degli azionisti nei confronti di Air France, e la ricerca di soci alternativi è una delle missioni di cui è incaricato Del Torchio. Che ci siano stati e ci siano tutt'ora colloqui con Aeroflot e con Etihad ormai non è certo un mistero. Ma quanto siano concreti e quanto siano un tentativo di spaventare Parigi, non si capisce.
Ieri anche il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, si è espresso in favore di una nuova alleanza. «Mi auguro che nel nuovo piano, Alitalia valuti se sia ancora opportuna la partnership con Air France - ha detto Lupi -; se prima l'alleanza con i francesi aveva un senso perché ci proiettava in determinati mercati, come quello europeo e americano, che erano predominanti, ora bisogna guardare ai mercati emergenti e noi, in questo senso, siamo posizionati meglio. Quindi, oggi, bisognerebbe puntare a un'alleanza con una compagnia russa o cinese».
Quello con Air France, del resto, è un rapporto difficile. È evidente che il primo socio di Alitalia non può non influenzare scelte e decisioni operative, specie là dove la compagnia italiana potrebbe diventare concorrente. E, quindi, quando si deve decidere se lanciare un nuovo volo di lungo raggio da Milano o da Roma il pensiero costante del partner d'Oltralpe è quello di farlo passare da Parigi. Oppure di far viaggiare i passeggeri direttamente con Air France.
Così in casa Alitalia, anche in presenza di un piano di rilancio tanto atteso come questo, il rischio è dover fare i conti con le briciole del mercato. Se la holding transalpina resta il candidato naturale ad acquisire la compagnia italiana (ma a che prezzo e a che condizioni bisognerà vedere), il rischio è che Alitalia diventi la Carpatair di Air France.

E cioè solo una buona sussidiaria, pronta a rispettare le logiche e i voleri della casa-madre.

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