Economia

Le mani del Fisco sui risparmi degli italiani

Tra le rivisitazioni delle aliquote e l'aumento dell'imposta di bollo, la pressione fiscale sui risparmi è in aumento

Le mani del Fisco sui risparmi degli italiani

I risparmi dei contribuenti sono colpiti da una pressione fiscale sempre più pesante e pressante. Adesso il rischio è che l'assedio diventi totale.

Come fa notare Il Sole 24 Ore, non ci sono solo da considerare le rivisitazioni delle aliquote sui guadagni e gli aumenti dell’imposta di bollo. La tassazione, infatti, oltre a interessare i patrimoni dei contribuenti è andata a toccare anche i loro redditi, con una pressione fiscale su conti e investimenti in aumento. E allora, accanto alle varie offerte proposte dai singoli istituti bancari, a meno di non rischiare di incorrere in brutte sorprese, è bene dare uno sguardo anche alla citata tassazione riguardante le attività finanziare.

Intanto la ritenuta fiscale sugli interessi maturati sul conto corrente ammonta al 26%, e la stessa aliquota vale per la maggior parte dei guadagni incamerati con i prodotti finanziari, fatta esclusione per i titoli di Stato, gli investimenti equiparati e i buoni fruttiferi postali, questi tre tassati al 12,5%.

L'mposta di bollo

Bisogna inoltre considerare che sui conti correnti è prevista la cosiddetta imposta di bollo, ovvero un prelievo fisso da parte del Fisco. Questa imposta, pari a 34,20 euro per le persone fisiche e 100 per gli altri soggetti, si applica a ogni singolo conto, anche laddove non ci sono interessi da incassare.

L'unica eccezione riguarda i depositi minimi intestati a persone che possiedono conti o libretti con un valore medio di giacenza inferiore ai 5 mila euro nel periodo considerato. Il pagamento avviene con addebito sul conto corrente, previa comunicazioni periodiche agli stessi clienti da parte degli intermediari.

L'unica alternativa che hanno i cittadini per evitare di pagare i 34,2 euro è quella di aprire più conti correnti, in banche diverse, ognuno dei quali con un deposito inferiore al citato limite di 5 mila euro.

In ogni caso, i conti presentano comunque costi di tenuta, spesso più cari di quanto non si potrebbe beneficiare nel risparmiare il tributo fisso.

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