Economia

Una mannaia sui contribuenti: cosa succede dal primo settembre

L’Agenzia delle entrate assicura che l’invio degli atti sarà graduale, ma i contribuenti sono già alle prese con diverse scadenze fiscali

Una mannaia sui contribuenti: cosa succede dal primo settembre

È dall’8 marzo del 2020 che nelle case degli italiani non arrivano cartelle esattoriali; un anno e sei mesi di sospensione dei pagamenti a causa della crisi economica provocata dal Covid-19. Il provvedimento del governo per favorire i contribuenti, però, sta per terminare. Dal primo settembre si riprenderà a notificare e a riscuotere, con l’invio dei primi 4 milioni di atti da qui a fine anno sui 25 milioni di incartamenti ancora bloccati. Nonostante l’Agenzia delle entrate assicura che la ripresa sarà progressiva, sugli italiani si sta per abbattere una mannaia, dato che in questo periodo coincidono una serie di scadenze fiscali. Per venire incontro agli utenti, sono previste anche rateizzazioni dei pagamenti, così come per le cartelle esattoriali c’è la possibilità di impugnarle, qualora ci siano errori, o di chiederne la sospensione se l’importo è stato già versato.

Sempre da mercoledì si riprende anche per i pignoramenti degli stipendi, dei conti correnti, dei canoni degli affitti e del fermo amministrativo dei veicoli. Il contribuente, comunque, non è completamente spalle al muro. Sono diverse le azioni che si possono compiere all’arrivo delle cartelle esattoriali, l’unica cosa che va evitata è ignorare l’atto, poiché in assenza di comunicazioni il procedimento va avanti, anche se quel debito è stato estinto. L’utente è tenuto a informare l’Agenzia delle entrate del pagamento per attivare l’annullamento della cartella esattoriale, o far presente un eventuale errore per ottenere la sospensione, che va presentata entro 60 giorni dall’arrivo dell’incartamento. Per quanto riguarda le agevolazioni sulla rateizzazione dei pagamenti, invece, si può usufruire di un comodo servizio online sul sito dell’Agenzia.

Per chi deve pagare le regole sono molto chiare. Il versamento può essere effettuato dopo la scadenza usufruendo anche dei cinque giorni di tolleranza previsti dalla normativa. I contribuenti devono usare i bollettini inseriti nella “Comunicazione delle somme dovute”. Chi è sprovvisto di questo documento può richiederne una copia facendone richiesta sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Con la fine del periodo di sospensione del pagamento delle tasse in seguito all’emergenza Coronavirus, sarà dato il via libera anche ai controlli della Pubblica amministrazione per i debiti superiori ai 5mila euro. Intanto, in Parlamento si discute del metodo di riscossione.

Nelle commissioni Finanze di Camera e Senato è stato chiesto di ridurre i tempi portando a cinque anni la prescrizione dei debiti iscritti a ruolo.

Commenti